Page 37 - Rassegna 2019-3
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DOTTRINA





                                                 Uso  consapevole  dei

                                                 social media da parte degli
                          Consigliere
                         Vito TENORE             appartenenti  alle  Forze
                   Consigliere della Corte dei Conti
                                                 Armate e di Polizia


                                                 Abstract

                     A manifestare il proprio pensiero non sono oggi solo giornalisti, scrittori, politici,
               conduttori televisivi, ma ormai qualsiasi cittadino che utilizzi strumenti social attraverso un
               personal computer o un semplice smartphone. L’articolo analizza dunque il tema del rapporto
               tra libertà di pensiero ed esternazioni attraverso i social media, tema diventato rilevante per
               tutti i cittadini, ma soprattutto per lavoratori privati e pubblici, ivi compresi appartenenti
               alle Forze Armate e di Polizia sempre più spesso protagonisti, soprattutto in contesti pri-
               vati, di commenti infelici o di videomessaggi in via telematica. L’uso improprio di mail,
               Twitter, Instagram, Facebook, Whatsapp nell’inviare messaggi, foto, filmati, videomessaggi, può
               originare illeciti penali, civili e disciplinari, non essendo la libertà di pensiero incondiziona-
               ta, incontrando limiti nell’onore e reputazione altrui, nel rispetto delle Istituzioni e del
               datore di lavoro, nei segreti di varia natura, nel buon costume. L’articolo affronta il proble-
               ma dell’uso illecito o inopportuno dei social media alla luce dei pronunciamenti degli organi
               disciplinari e, soprattutto, della giurisprudenza intervenuta nel lavoro pubblico, in quello
               privato,  nell’Ordine  dei  giornalisti  e  per  alcune  categorie  professionali  particolarmente
               esponenziali della legalità e dell’etica comportamentale: militari, poliziotti, magistrati.
                     Lo studio ricostruisce la libertà di pensiero nel sistema costituzionale e i suoi limiti
               fissati da una vasta giurisprudenza civile, penale, amministrativa e lavoristica, oltre che da
               norme settoriali, codici etici, regolamenti e circolari. Vengono analizzate poi tutte le varie
               casistiche riguardanti l’uso improprio degli strumenti social da parte di appartenenti a Forze
               Armate e di Polizia, auspicando una attenta attività formativa, nelle rispettive Scuole, tesa
               a rendere consapevoli gli uomini e le donne in divisa della pericolosità dello strumento
               telematico e a pungolare, anche in contesti privati, una compostezza nei modi e nei con-
               tenuti non solo nella vita reale, ma anche in quella virtuale del mondo social. L’alternativa,
               per molti auspicabile, è il sano tacere.

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