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ECO AMBIENTE
Ciò determina, quale ovvia conseguenza, la necessità di liberarsi dei rifiuti,
il che comporta, inevitabilmente, dei costi. Si tratta, è evidente, di una situazio-
ne del tutto comune che, tuttavia, risulta oggettivamente aggravata dall’approc-
cio tipicamente “italiano” a problematiche che, in ambito europeo, sono state
risolte in maniera per lo più ottimale e che, nel nostro Paese, vengono come
sempre affrontate con una particolare attenzione alle necessità del mondo del-
l’impresa, spesso sacrificando le esigenze di tutela dell’ambiente e della salute
delle persone che la disciplina di settore, di derivazione comunitaria, certamente
non relega a un ruolo secondario.
2. L’ambiguo atteggiamento del legislatore
Gli esempi di tale atteggiamento del legislatore italiano sono numerosi e la
incidenza sul complesso delle attività attinenti al ciclo dei rifiuti è facilmente intui-
bile dando, ad esempio, uno sguardo ai contenuti degli artt. 177 e 178 del D.Lgs.
152/2006 - che indicano, il primo, il campo di azione e le finalità delle disposizioni
in tema di rifiuti ed il secondo i principi cui deve conformarsi l’attività di gestione
- per poi confrontarli con la situazione reale, avendo così contezza di come queste
disposizioni restino, nella quasi totalità dei casi, mere affermazioni di principio.
Altra cartina di tornasole di tale atteggiamento è rinvenibile dalla semplice
analisi della evoluzione normativa, considerando la mole di interventi modifi-
cativi, tipici del sistema di porre rimedio, attraverso lo strumento normativo, a
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