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DOTTRINA
Ne deriva una definizione di sicurezza nazionale quale intersezione di
diversi interessi di natura politico-militare piuttosto che economici o energetici .
(9)
Il labile confine tra dimensione interna e dimensione esterna della sicurez-
za, come delineato dal precedente capoverso, ha suggerito un nuovo approccio
della materia suggerendo l’idea di una sicurezza funzionale che, ponendo al
centro il fattore umano, persegue la garanzia nella continuità e nell’efficienza
delle funzioni vitali delle società odierne a fronte di eventi che possano affievo-
lirne o interromperne l’efficacia. Assurge quindi a particolare importanza l’in-
tegrità e la capacità delle infrastrutture e dei sistemi che ne veicolano la funzio-
ne e la fruibilità come le reti dei trasporti, la distribuzione dell’energia e dell’ac-
qua, ma di pari importanza risultano anche funzioni immateriali quali quelle
economiche del settore bancario e finanziario sino alle funzioni virtuali come il
cyberspazio e le telecomunicazioni. Questa concezione della sicurezza naziona-
le impone di considerare non solo le minacce intenzionali, ma anche quelle
naturali e accidentali, per cui costituiscono primario interesse nazionale le pre-
disposizioni per una difesa/protezione dalle crisi/interruzioni nonché per la
loro gestione. Anche in questo caso la sicurezza nazionale non può essere un
concetto relegato alla responsabilità governativa dei singoli Stati, perché nessun
Paese può considerarsi immune dalle interruzioni di funzioni vitali che interes-
sino un altro Stato in una sorta di interconnessioni di vulnerabilità (gli approv-
vigionamenti energetici e la loro distribuzione ne sono l’esempio più evidente)
evidenziando così un’idea di sicurezza transnazionale. Analoga apertura anche
in questo caso deve essere prevista inserendo nella catena di responsabilità sog-
getti non pubblici perché il settore privato, al quale ad esempio appartengono i
proprietari delle reti di telecomunicazione o i concessionari delle infrastrutture
di comunicazione, è sempre più coinvolto nella prevenzione e nella gestione
delle funzioni vitali .
(10)
Appare a questo punto più comprensibile quanto alle sue motivazioni
l’elencazione contenuta nel primo comma dell’art. 40 del DPCM n. 5/2015 che
individua le attività che assumono rilevanza strategica per la protezione degli
interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali nazionali. In partico-
lare, oltre alle usuali attività per la difesa e la sicurezza dello Stato nonché quelle
volte alla produzione o sviluppo di tecnologie dual use, vengono individuate:
- le attività connesse alla gestione delle infrastrutture critiche anche infor-
matiche e di interesse europeo;
(9) E. CAMILLI, idem.
(10) Si veda al riguardo F. DI CAMILLO E L. MARTA, Una strategia di sicurezza nazionale per l’Italia ele-
menti di analisi, 2009, QUADERNI ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALE.
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