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DOTTRINA



             dell’Economia e delle Finanze con decreto n. 57 del 20 febbraio 2014 .
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                  Il decreto prevede, all’art. 3, comma 3, esplicitando la normativa di riferi-
             mento, che si debba prevedere almeno uno dei seguenti sistemi di premialità alle
             imprese in possesso del rating di legalità:
                  a) preferenza in graduatoria;
                  b) attribuzione di un punteggio aggiuntivo;
                  c) riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.
                  Le banche devono, inoltre, a norma degli artt. 4 e 5 dello stesso decreto,
             tenere conto nei rapporti con le imprese del rating di legalità. Ciò riguarda il pro-
             cesso di istruttoria, ai fini della riduzione dei tempi e dei costi connessi alla con-
             cessione dei finanziamenti. Occorrerà successivamente che le banche monito-
             rino la persistenza del rating di legalità e il relativo punteggio ai fini dell’eventua-
             le revisione delle condizioni applicate. L’istruttoria condotta dalla banca per la
             concessione degli affidamenti deve essere specifica, in quanto un eventuale
             diniego del fido va adeguatamente motivata. Infatti, la banca deve riferire alla
             Banca d’Italia entro il 30 aprile di ciascun anno con una relazione ex art. 6,
             comma 1, del citato decreto sui dinieghi e le concessioni di finanziamenti alle
             imprese che si dotano del rating di legalità.
                  La previsione di vantaggi in sede di concessione dei finanziamenti appa-
             re del tutto generica e priva, al momento, di riscontri concreti, posto che il
             decreto non affronta le questioni di eventuale deroga dei principi di sana e
             prudente  gestione  del  credito  in  caso  di  affidamenti  ad  imprese  dotate  di
             rating di legalità.


             7. Diffusione e orientamenti di adozione del rating di legalità
                  Il rating di legalità ha avuto una discreta diffusione sin dalla sua istituzione,
             e il suo radicamento tende a crescere rapidamente.
                  Occorre  dire  che  l’AGCM  cura  costantemente  l’aggiornamento  di  una
             banca dati delle imprese che hanno ottenuto il rating di legalità. Al 15 marzo
             2019, risultavano assegnatarie del rating di legalità ben 6.586 imprese. Solo per
             trentuno imprese il rating risulta annullato, revocato o sospeso.
                  L’elevata percentuale sia di rinnovi sia di nuove richieste testimonia l’inte-
             resse a mantenere il rating di legalità nel tempo e la crescente popolarità nel
             mondo delle imprese.
             (10)  Si tratta del “Regolamento concernente l’individuazione delle modalità in base alle quali si tiene conto
                  del rating di legalità attribuito alle imprese ai fini della concessione di finanziamenti da parte delle
                  pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario, ai sensi dell’art. 5-ter, comma 1, del decre-
                  to-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27”.

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