Page 38 - Rassegna 2019-2
P. 38
DOTTRINA
Prevalentemente si tratta di imprese che partecipano abitualmente a gare
d’appalto. Da questo punto di vista, sembra che si sia persa un’opportunità, per-
ché la legalità non può essere una questione confinata solo alle imprese che
negoziano con la pubblica amministrazione, ma trasversale, che riguarda tutte.
Si nota facilmente, inoltre, l’elevata concentrazione in piccoli ambiti locali,
con una presenza media rilevantissima di imprese che hanno ottenuto il rating
di legalità pur in contesti poco avanzati dal punto di vista imprenditoriale. Ad
esempio, senza volere fare riferimenti specifici, spicca la concentrazione in pic-
coli paesi, che raggiungono anche più di trenta imprese che hanno ottenuto il
rating di legalità. Il grado di concentrazione in piccoli ambiti sembra indicativo
della presenza di un passa parola tra imprenditori conseguente alla promozione
operata da organismi di rappresentanza o da consulenti che hanno suggerito
l’adozione del rating di legalità per ottenere i citati vantaggi.
8. Il modello organizzativo D.Lgs. 231/2001 e la risk analysis.
L’opportuna presenza per prevenire l’asimmetria informativa
I precedenti dati, e in particolare la considerazione della concentrazione ter-
ritoriale dei rating di legalità e di imprese che ottengono una sola stella, consento-
no di fare alcune riflessioni critiche. Come si diceva, le imprese possono ottenere,
a norma dell’art. 3 del Regolamento, le tre stelle del rating di legalità anche senza
l’adozione di un modello organizzativo D.Lgs. 231/2001. In sintesi, è necessario
che l’impresa non sia stata condannata per violazioni e reati ivi previsti, ma non è
richiesto che l’impresa si doti di modelli organizzativi per prevenirli.
Tale facoltà, se da un lato è comprensibile posto che anche le piccole
imprese individuali possono ottenere il rating di legalità, dall’altro consente che
anche imprese dove si compiono reati, non ancora sottoposte ad indagine,
senza modelli organizzativi di prevenzione dell’illegalità, possano ottenere le tre
stelle. Occorre ricordare che il D.Lgs. 231/2001 prevede la responsabilità
amministrativa e penale dell’impresa e delle persone fisiche (non sempre
(11)
facilmente identificabili nelle grandi organizzazioni) per reati compiuti nel
corso dell’attività economica .
(12)
(11) La norma riguarda società di capitali e di persone, le cooperative, gli enti pubblici economici,
le fondazioni e le associazioni, agli enti privati che esercitano un servizio pubblico in virtù di
una concessione o di una convenzione, i consorzi.
(12) I reati oggetto di sanzione di cui al D.Lgs. 231/2001 coprono l’intero spettro dei possibili
reati compiuti nel corso dell’attività economica e riguardano:
a) i rapporti con la pubblica amministrazione (indebita percezione di erogazioni pubbliche,
truffa ai danni dello Stato o di un altro Ente Pubblico, i reati di corruzione e concussione;
b) le comunicazioni sociali, i rapporti con i mercati e i terzi (illegale ripartizione degli utili, il
36