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ECO AMBIENTE
per cento delle indagini avviate dalle procure è stato archiviato, mentre l’azione
penale è stata esercitata solo per il tredici per cento dei casi.
È comunque significativo che nella relazione della Commissione venga
precisato come solo in cinque casi sia stata esercitata l’azione penale per il delit-
to di incendio, doloso o colposo, mentre negli altri casi l’incendio è stato occa-
sione per accertare altri reati ambientali, derivanti da irregolarità nella gestione
degli impianti.
Tuttavia, che la questione degli incendi negli impianti di trattamento rifiuti
ha assunto un ruolo sempre più centrale per l’attività giudiziaria, emerge dal fatto
che sia stato uno dei temi sul quale si è soffermato il Procuratore Generale di
Milano, Roberto Alfonso , durante l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2019.
(1)
Se ci si interroga sulle cause e dinamiche di questo fenomeno i nodi da
sciogliere sono ancora molti. Nondimeno le recenti indagini portate avanti dalle
Procure e dalle Forze di polizia stanno facendo emergere l’esistenza di un’area
grigia di illeciti che si intreccia con un ciclo dei rifiuti che presenta delle criticità
endemiche.
(1) Nel suo intervento il procuratore generale di Milano ha evidenziato come nell’ultimo anno
siano stati numerosi gli incendi dolosi in danno di impianti formalmente autorizzati e di
capannoni industriali dismessi ma stipati in modo clandestino da migliaia di tonnellate di
rifiuti, in parte provenienti dalla Campania, affermando che “la portata del fenomeno, che interessa
tutte le regioni settentrionali, lascia ipotizzare la presenza di un’unica regia”.
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