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DOTTRINA
personalità, motivazione e capacità di giudizio, le quali evolvono e si rinnovano
mediante l’interazione tra membri dello stesso gruppo di appartenenza. Dunque,
è la “relazione” che permette la traduzione della norma in comportamento.
Tali considerazioni, per nulla scontate e fortemente attuali, assumono impor-
tanza fondamentale per tutte quelle organizzazioni che di fatto rappresentano
modelli valoriali per l’intera comunità, le cui funzioni sono imprescindibili per l’or-
dinato funzionamento della vita collettiva. Ci riferiamo al sistema delle Forze di
Polizia, e nella specie all’Arma dei Carabinieri, che incarna e rappresenta i principi
di legalità del nostro ordinamento ed il cui prestigio e la cui affidabilità derivano in
massima parte dalla variabile umana, capace di “leggere i cambiamenti della società
e di adeguare, conseguentemente, le strutture per incrementare la produttività” .
(2)
La capillare diffusione sul territorio nazionale dell’Arma dei Carabinieri (che
ha anche una forte proiezione internazionale) fa ricadere inevitabilmente su di essa
la responsabilità di intercettare, elaborare e gestire le trasformazioni sociali, al fine
di rispondere ai bisogni della comunità attraverso comportamenti congrui ai prin-
cipi ed ai valori condivisi che storicamente la caratterizzano. All’Arma dei
Carabinieri si chiede, inoltre, di espletare le proprie funzioni considerando sempre
il rapporto mezzi/fini e le conseguenze. Qualificare, per tanto, le Forze di Polizia
come soggetti significa riconoscere loro una propria identità e delinearne dei tratti
distintivi e specifici derivanti dalle norme che li contraddistinguono e dai loro rap-
porti con la collettività e il tessuto sociale. Esse hanno l’obiettivo di essere viste dai
propri utenti e quindi dall’intera collettività sempre pronte a rispondere all’istanza
dei cittadini, di ogni altro componente della società e in modo particolare dai sog-
getti più deboli e indifesi, aperte e trasparenti, sempre rapide nell’azione ed efficaci
nel garantire la sicurezza e la tutela dei diritti fondamentali per l’esistenza stessa
della democrazia. In tali attività devono altresì manifestare e trasmettere quei
distintivi caratteri valoriali che ne caratterizzano l’immagine accrescendo nelle per-
sone la fiducia, senso di appartenenza e sicurezza reale e concreta che sia anche,
fattore non meno importante, percepita, favorendo così il tranquillo e sereno svol-
gersi della vita sociale di relazione, compito primario che la normativa affida loro.
Sugli operatori di Polizia e sul Carabiniere ricade quindi l’obbligo, non
solo morale, di operare secondo quella che Weber definisce l’etica della respon-
sabilità, in base alla quale “nell’attore agente vi è una profonda consapevolezza
delle conseguenze sugli altri d’ogni azione umana; chi agisce pensa continua-
mente consapevolmente all’altro come destinatario delle proprie azioni” .
(3)
(2) Si veda Arma dei Carabinieri, L’etica della responsabilità, Velletri, 2012.
(3) Si veda U. CAPPUCCI, V. CODA, S. DE VITO, Complessità e gestione strategica delle risorse umane,
Franco Angeli, Milano, 2004.
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