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DOTTRINA




               In particolare, negli ultimi decenni, è stato indagato quale nesso vi fosse
          tra la psicopatia e due differenti forme di violenza, altrimenti note come “reat-
          tiva” e “strumentale” , distinte primariamente dalle dinamiche motivazionali
                              (31)
          su cui le stesse poggiano. Se la prima costituisce una risposta comportamentale
          altamente impulsiva precipitata dalla percezione di una minaccia , la seconda
                                                                        (32)
          costituisce un mezzo finalizzato al conseguimento di scopi differenti dalla mera
          offesa dell’altro e identificabili in una ricompensa attrattiva . Tipicamente la
                                                                    (33)
          violenza reattiva, denominata anche “affettiva”, è connotata da un’elevata reat-
          tività  del  sistema  nervoso  autonomo  e  da  emozioni  quali  rabbia  o  paura.
          Un’aggressione fisica a seguito di un insulto o un delitto “passionale” possono
          essere considerati esemplificativi di tale forma di violenza. Di contro, la violen-
          za strumentale, o “predatoria”, denota condotte pianificate e una bassa reattivi-
          tà del sistema nervoso autonomo .
                                          (34)
               La  psicopatia  sembra  costituire  un  importante  fattore  di  rischio  per  la
          messa in atto di condotte ascrivibili sia alla violenza reattiva sia, soprattutto, a
          quella strumentale. Se messi a confronto con la propria controparte non psico-
          patica, i criminali psicopatici presentano una più alta prevalenza di condotte vio-
          lente ascrivibili ad entrambe le forme in questione . L’impiego della violenza
                                                           (35)
          strumentale può però costituire un elemento utile a distinguere il funzionamento
          psicopatico da quello tipico del disturbo antisociale di personalità, in cui i deficit
          relativi alle funzioni inibitorie e al controllo emotivo si mostrano responsabili di
          condotte altamente impulsive e non finalizzate al raggiungimento di scopi alter-
          nativi  alla  mera  aggressione . A titolo  esemplificativo,  è  interessante  notare
                                     (36)
          come Woodworth e Porter, in uno studio condotto su centoventicinque autori
          di omicidio, abbiano rilevato che il 93,3% degli stessi, commessi dagli psicopatici
          indagati, era di natura strumentale, a differenza di quelli perpetrati dai criminali
          non psicopatici, che avevano commesso omicidi motivati da aggressività stru-
          mentale in meno della metà dei casi (48,4%). Secondo gli autori, gli omicidi a
          “sangue freddo” di cui erano responsabili gli psicopatici potevano essere com-
          presi in riferimento all’alterazione nella sfera affettiva tipica di questi soggetti.


          (31)  J. R. MELOY, 2002, op. cit.
          (32)  L. BERKOWITZ, The experience of  anger as a parallel process in the display of  impulsive, “angry” aggres-
               sion, in R. G. GREEN, E. I. DONNERSTEIN (a cura di), Aggression: Theoretical and empirical views,
               Vol. 1, Academic Press, New York, 1983, pag. 103-134.
          (33)  A. BANDURA, Psychological mechanisms of  aggression, in R. G. GREEN, E. I. DONNERSTEIN (a cura
               di), Aggression: Theoretical and empirical views, Vol. 1, Academic Press, New York, 1983, pag. 1-
               40.
          (34)  J. R. MELOY, 2002, op. cit.
          (35)  Ibidem.
          (36)  V. CARETTI, G. CRAPARO, La personalità psicopatica, in SISTEMI INTELLIGENTI, 2010, 22, 2, 229-
               240.

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