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LA SICUREZZA DEGLI STATI TRA GUERRE PSICOLOGICHE
E STRATEGIE DI INTELLIGENCE
soldati per diventare sempre di più appannaggio di politici, studiosi e persino
banchieri […] la conduzione di una guerra non è più cosa che riguardi unica-
mente i militari […] ci rimettiamo alla tecnica confidando nelle possibilità di
trovare negli sviluppi tecnologici una valvola che ci permetta di controllare la
guerra” . E questo è avvenuto perché “la globalizzazione ha creato intrecci e
(7)
legami tra tutti i problemi più spinosi, e per risolvere questo enigma dobbiamo
trovare la chiave: […] non riusciamo a pensare a una chiave migliore della
“guerra senza limiti” .
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Approfondendo, dal mio punto di vista, potrebbe esserci un’altra chiave
che precede e apre la porta della “guerra senza limiti” per come è stata conce-
pita dai due autori cinesi. E si tratta dell’intelligence, categoria interpretativa della
realtà per cittadini, imprese e Stati come uno strumento per tutti . Oggi i con-
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fini nazionali sono diventati in parte invisibili e in parte ibridi e comunque vul-
nerabili mentre la sua funzione oscilla tra l’interpretazione di entità amministra-
tiva e un insieme di consumatori: eppure gli Stati sono l’unico baluardo di difesa
per i cittadini del XXI secolo. Sotto tale aspetto, la guerra condotta a base delle
informazioni dell’intelligence diventa il punto decisivo.
3. La quinta dimensione del conflitto
Le tradizionali dimensioni del conflitto sono rappresentate, com’è noto,
da quelle terrestri, marittime, aeree e spaziali. A queste se n’è aggiunta una quin-
ta rappresentata dal Cyberspazio, unico scenario creato interamente dall’uomo
e caratterizzato più dal conflitto che dalla collaborazione.
Le teorie geopolitiche e geostrategiche che ancora oggi in parte vengono
applicate in ambito militare sono state definite nell’Ottocento e nel
Novecento .
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L’ammiraglio statunitense Alfred T. Mahan e lo storico navale britannico
Julian Stafford Corbett hanno ipotizzato il primato delle potenze marittime, in
base al quale chi domina gli oceani, controlla il mondo. Si deve al politico ed
esploratore britannico Sir Halford J. Mackinder il concetto di Heartland, il cen-
tro geografico come cuore della terra, identificato nell’Asia Centrale, nei pressi
degli attuali Iran e Iraq, dove oggi si combattono conflitti cruenti e che
(7) Ibidem.
(8) ID, pag. 193.
(9) M. CALIGIURI, Uno strumento per la democrazia, in FORMICHE, n. 128, agosto-settembre 2017,
paggh. 16-17.
(10) C. JEAN, Geopolitica del mondo contemporaneo, Laterza, Roma-Bari 2012. Vedi anche G. SLOAN,
Geopolitics, Geography and Strategy History, Routledge, New York 2017.
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