Page 37 - Rassegna 2019-1
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LA SICUREZZA DEGLI STATI TRA GUERRE PSICOLOGICHE
                                    E STRATEGIE DI INTELLIGENCE



             soldati per diventare sempre di più appannaggio di politici, studiosi e persino
             banchieri […] la conduzione di una guerra non è più cosa che riguardi unica-
             mente i militari […] ci rimettiamo alla tecnica confidando nelle possibilità di
             trovare negli sviluppi tecnologici una valvola che ci permetta di controllare la
             guerra” . E questo è avvenuto perché “la globalizzazione ha creato intrecci e
                    (7)
             legami tra tutti i problemi più spinosi, e per risolvere questo enigma dobbiamo
             trovare  la  chiave:  […]  non  riusciamo  a  pensare  a  una  chiave  migliore  della
             “guerra senza limiti” .
                                 (8)
                  Approfondendo, dal mio punto di vista, potrebbe esserci un’altra chiave
             che precede e apre la porta della “guerra senza limiti” per come è stata conce-
             pita dai due autori cinesi. E si tratta dell’intelligence, categoria interpretativa della
             realtà per cittadini, imprese e Stati come uno strumento per tutti . Oggi i con-
                                                                           (9)
             fini nazionali sono diventati in parte invisibili e in parte ibridi e comunque vul-
             nerabili mentre la sua funzione oscilla tra l’interpretazione di entità amministra-
             tiva e un insieme di consumatori: eppure gli Stati sono l’unico baluardo di difesa
             per i cittadini del XXI secolo. Sotto tale aspetto, la guerra condotta a base delle
             informazioni dell’intelligence diventa il punto decisivo.


             3. La quinta dimensione del conflitto
                  Le tradizionali dimensioni del conflitto sono rappresentate, com’è noto,
             da quelle terrestri, marittime, aeree e spaziali. A queste se n’è aggiunta una quin-
             ta rappresentata dal Cyberspazio, unico scenario creato interamente dall’uomo
             e caratterizzato più dal conflitto che dalla collaborazione.
                  Le teorie geopolitiche e geostrategiche che ancora oggi in parte vengono
             applicate  in  ambito  militare  sono  state  definite  nell’Ottocento  e  nel
             Novecento .
                       (10)
                  L’ammiraglio statunitense Alfred T. Mahan e lo storico navale britannico
             Julian Stafford Corbett hanno ipotizzato il primato delle potenze marittime, in
             base al quale chi domina gli oceani, controlla il mondo. Si deve al politico ed
             esploratore britannico Sir Halford J. Mackinder il concetto di Heartland, il cen-
             tro geografico come cuore della terra, identificato nell’Asia Centrale, nei pressi
             degli  attuali  Iran  e  Iraq,  dove  oggi  si  combattono  conflitti  cruenti  e  che
             (7)  Ibidem.
             (8)  ID, pag. 193.
             (9)  M. CALIGIURI, Uno strumento per la democrazia, in FORMICHE, n. 128, agosto-settembre 2017,
                  paggh. 16-17.
             (10)  C. JEAN, Geopolitica del mondo contemporaneo, Laterza, Roma-Bari 2012. Vedi anche G. SLOAN,
                  Geopolitics, Geography and Strategy History, Routledge, New York 2017.

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