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IL FILO DELLA LUBJANKA



                  In questo modo il nostro partito ha dimostrato chiaramente: non c’è né ci
             potrà essere alcun ritorno alle violazioni della legalità socialista. Gli organi della
             sicurezza  dello  Stato  sono  e  resteranno  a  guardia  degli  interessi  dello  Stato
             sovietico, a guardia degli interessi dei cittadini sovietici ”.
                                                                 (22)
                  Con queste parole Andropov esprimeva con chiarezza la sua personale
             visione del posto occupato dagli organi di sicurezza dello Stato: a differenza che
             nel periodo di Berija o in quello di Šelepin e Semičastnyj, il KGB sotto la sua
             guida avrebbe mantenuto una rigorosa subordinazione al partito e al Politbjuro,
             escludendo ogni sua possibile trasformazione in un centro di potere autonomo.
             Ciò non impedì in realtà al KGB di Andropov di divenire una forza di grande
             potere e influenza nel sistema sovietico, per certi aspetti persino più di quanto
             non lo fosse stato il NKVD all’epoca di Stalin. Ma ciò avvenne sempre e solo
             nella cornice del PCUS . Ciò fu sicuramente una delle ragioni che spinsero
                                    (23)
             Brežnev a prolungare per lunghi anni l’iniziale breve incarico prospettato a Jurij
             Vladimirovič (il suo fu in effetti il più lungo nella storia dei servizi segreti sovie-
             tici e russi).


             7.  Un vivaio per la classe dirigente del futuro: la Scuola superiore del
               KGB “F. E. Dzeržinskij”
                  Andropov  rivolse  massima  attenzione  alla  preparazione  dei  quadri  del
             KGB, ammonendo ripetutamente come per i čekisti la sola formazione profes-
             sionale senza un ulteriore approfondimento non fosse sufficiente.
                  Presso la Scuola superiore del KGB “F. E. Dezeržinskij”, che comprende-
             va la facoltà di lingue, una facoltà tecnica e l’Istituto militare (poi trasformato
             in facoltà per le guardie di frontiera), su sua iniziativa nel 1971 fu istituito il
             corso di studi di alta formazione, cui avevano accesso sia allievi sovietici che
             degli altri paesi socialisti.


             (22)  Così in Ju. V. ANDROPOV, Izbrannye reči i stat’i, Politizdat, Moskva, 1983, pag. 90.
             (23)  Non sempre i rapporti furono idilliaci. Nel 1979, ad esempio, quando il Canada espulse tre-
                  dici diplomatici sovietici accusati di spionaggio e di aver tentato di reclutare funzionari cana-
                  desi, Andropov criticò l’ambasciatore dell’URSS a Ottawa Aleksandr Nikolaevič Jakovlev,
                  accusandolo di non aver saputo evitare questo scandalo e durante una seduta del Politbjuro
                  chiese le sue dimissioni. Suslov prese però subito la parola e osservò: “Compagno Andropov,
                  per quanto ricordo, il compagno Jakovlev non è stato nominato ambasciatore in Canada dal
                  KGB”. Andropov non poté replicare e Brežnev passò come se niente fosse al successivo
                  punto all’ordine del giorno. Jakovlev sarebbe rimasto ambasciatore in Canada altri quattro
                  anni e il capo della Lubjanka dovette rammentare che per quanto piazza Dzeržinskij fosse
                  potente, l’ultima voce spettava alla piazza Vecchia. L’episodio è riportato in C. A. RUUD, The
                  Constant Diplomat: Robert Ford in Moscow, McGill-Queen’s University Press, Quebec City, 2009,
                  pag. 183.

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