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ATTUALITÀ E INFORMAZIONI
Possono essere classificati sulla base di una serie di parametri: dimensioni,
quota operativa, autonomia e raggio d’azione della missione. L’appartenenza ad
una determinata categoria è indicativa anche della professionalità richiesta per il
pilotaggio (operatore o pilota), delle procedure di gestione dello spazio aereo e
della logistica. Si distinguono in droni nano, micro e mini, caratterizzati da piccole
dimensioni, bassa altitudine e carico leggero, e per l’altitudine operativa tra HALE
(High Altitude Long Endurance) e MALE (Medium Altitude Lend). In relazione alle
capacità di trasportare carica esplosiva e di altitudine, i nano, micro e mini sono
adatti solo ad alcune missioni, come quelle di tipo ISTAR (Intelligence,
Sorveglianza, Acquisizione dell’obiettivo e Ricognizione), mentre i MALE e
HALE sono piattaforme multi-missione. Inoltre, i droni possono essere di tipo
strategico o tattico, sempre sulla base del raggio d’azione e della quota operativa
e, se armati, da combattimento (UCAV).
Negli ultimi anni, gli UAV hanno acquisito una notevole importanza per
l’ampio impiego in zone di guerra e in operazioni antiterrorismo, soprattutto in
Asia meridionale e in Medio Oriente. I soddisfacenti risultati ottenuti nei diversi
scenari operativi hanno dato la spinta finale alla loro diffusione e crescente sofi-
sticazione. Un vantaggio è che gli UAV permettono di aprire la strada verso le
aree a più alto rischio riducendo i pericoli per gli aerei con equipaggio e sfidan-
do i sistemi di difesa aerea di nuova generazione che utilizzano la tecnologia
“stealth”. I futuri UAV saranno molto più invisibili, più veloci e altamente avan-
zati.
Il rapporto The Global Military UAV Market 2017-2027 stima che il mer-
(1)
cato globale di questi velivoli militari ha avuto un valore di 8,6 miliardi di dollari
nel 2016 e potrebbe crescere fino a 13,7 miliardi entro il 2026.
I piccoli droni consumer che chiunque può comprare online hanno inizia-
to a far sentire la loro presenza nei moderni campi di battaglia. Ad esempio il
gruppo militante Islamic State ha iniziato a trasformarli in piccole bombe volanti
nelle battaglie che l’IS ha combattuto in Siria e in Iraq.
Il Center for a New American Security (CNAS) nel rapporto intitolato “Drone
Proliferation - Policy Choices for the Trump Administration” sostiene che
(2)
“l’uso di droni armati continuerà a diffondersi in tutto il mondo, indipendente-
mente dal fatto che gli Stati Uniti vendano o meno le proprie tecnologie per
droni militari”. Viene inoltre evidenziato che “più di trenta nazioni hanno già
sviluppato o stanno sviluppando droni armati, e almeno novanta nazioni, così
come alcuni attori non statali, possiedono droni disarmati”.
(1) https://www.reportlinker.com/p04647023/The-Global-Military-UAV-Market.html
(2) http://drones.cnas.org/reports/drone-proliferation/
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