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L’USO DI DRONI ARMATI E COME CONTRASTARE LA MINACCIA



                  Per il CNAS “Israele è il principale esportatore di droni militari, con oltre
             il sessanta per cento dei trasferimenti internazionali negli ultimi tre decenni,
             mentre Stati Uniti e Cina non sono molto indietro. La maggior parte dei droni
             trasferiti all’estero è disarmata e destinata principalmente alla ricognizione. Tra
             il 2010 e il 2014, solo il 2,5% dei droni trasferiti all’estero (11 su 439) sono stati
             armati. Tuttavia, man mano che i programmi di sviluppo di più Paesi maturano,
             la frequenza e il volume delle esportazioni di droni armati è in aumento”.
                  Il  Royal  United  Services  Institute  (RUSI) ,  un  think  tank  leader  nel  Regno
                                                       (3)
             Unito per la difesa e la sicurezza, nel report di dicembre 2018 scrive: “I droni
             armati stanno “proliferando” nei Paesi del Medio Oriente. Spesso è la Cina ad
             armarli, come nei casi di Giordania, Iraq, Arabia Saudita ed Emirati Arabi. In
             Israele, Iran e Turchia la produzione è invece fatta in casa”.
                  L’intero panorama internazionale dei droni armati è in rapida evoluzione.
             A confermare il trend generale di crescita economica del settore c’è un ulteriore
             indice: il rapido aumento globale negli ultimi anni di eventi pubblici e fiere dedi-
             cati proprio ai droni. Dal punto di vista militare, giusto per fare qualche esem-
             pio, il Ministero della Difesa del Regno Unito già nel 2012  prevedeva di con-
                                                                     (4)
             durre con aerei a controllo remoto tutte le sue operazioni entro il 2030, basan-
             do un terzo della Royal Air Force su velivoli senza pilota.
                  L’America già addestra più piloti di drone che di caccia, e alcune proiezio-
             ni dicono che i droni potrebbero rappresentare circa metà dei suoi aerei militari
             entro il 2035.
                  Vediamo più da vicino i Paesi che hanno già prodotto quelli di ultima
             generazione pronti per essere armati e chi sta ancora investendo in attività indu-
             striale.


             2. Alcuni droni armati di ultima generazione
                  All’Esposizione Internazionale delle Armi ed Equipaggiamento Militare
             IDEX-2019 che si è tenuta ad Abu Dhabi a febbraio scorso, la Russia ha pre-
             sentato la versione definitiva del suo drone kamikaze, capace di trasportare un
             carico di esplosivo di tre chilogrammi, che esplode al momento dell’impatto, e
             colpire un obiettivo eterodiretto a distanza con le sole coordinate o l’immagine
             del bersaglio. É il KUB-BLA ed è prodotto dalla Kalashnikov Concern.



             (3)  https://rusi.org/sites/default/files/20181207_armed_drones_middle_east_web.pdf
             (4)  https://www.telegraph.co.uk/news/uknews/defence/9552547/The-air-force-men-who-
                  fly-drones-in-Afghanistan-by-remote-control.html

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