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ASSOCIAZIONISMO DELINQUENZIALE FINALIZZATO
AL COMPIMENTO DI ATTI DI TERRORISMO
l’unico elemento che rende i “membri” tali è l’iter affiliativo, che si esaurisce nel
giuramento. Essi ricevono indirizzi specifici nel genus degli obiettivi da perseguire
ma, tuttavia, restano liberi nel quomodo e nella species. D’altra parte, di essi non si
ha una contezza precisa, essendo ignoto anche ai vertici dell’associazione quanti
siano coloro che hanno sposato la causa. A tale riguardo appare utile tener conto
della tesi del “virtual intrepreneur” (imprenditore virtuale), come enunciata nella
pubblicazione CTC Sentinel (23) e richiamata dalla pubblicazione di Lorenzo
Vidino, Francesco Marone, Eva Entenmann .
(24)
In particolare, l’evoluzione del fenomeno porta a ritenere che alla perdita di
territorio nello Sham da parte di Stato Islamico conseguirà una sempre maggiore
spinta verso la dimensione virtuale del Califfato. Questa entità, il Califfato
Virtuale, sfrutterà l’ecosistema jihadista del web, con un verosimile aumento delle
operazioni appartenenti agli attacchi di auto preservazione (self preserving
attacks) diretti dall’imprenditore virtuale del jihad, ovvero lo jihadista che, intra-
neo a Stato Islamico e operativo nei territori del Califfato, da remoto è in grado
tramite la rete internet di etero-dirigere l’individuo prono all’ideologia jihadista
presente in Occidente, attraverso due modelli operativi: la vera e propria direzio-
ne delle operazioni di attacco utilizzando chat criptate per la pianificazione di
tutte le relative fasi (dalla scelta dell’obiettivo e dell’arma da impiegare, ai consigli
su come meglio capitalizzare il risultato dell’azione, come ad esempio filmare il
proprio operato); ovvero incoraggiando e alimentando il senso di appartenenza
utile a spingere l’individuo a colpire per il bene dell’organizzazione.
Nel medesimo ambito, l’imprenditore virtuale può altresì fungere da valida-
tore dei progetti terroristici del singolo presente in Occidente, il quale si rivolge
allo jihadista-intraneo per riceverne la benedizione, sia quanto alla sua legittimità
sotto il profilo ideologico, sia dal punto di vista del ritorno strettamente operativo
del gesto in termini di propaganda e affermazione dell’egemonia di Stato
Islamico nel mondo. Il tutto culmina nell’esecuzione della liturgia del giuramento,
unico rito idoneo a sancire in maniera definitiva l’affiliazione dell’individuo alla
causa jihadista.
Ciò conferma quanto si è a più riprese sottolineato ovvero che le associa-
zioni terroristiche contemporanee assumono “le connotazioni non già di una
struttura statica, bensì di una vera e propria “rete” in grado di mettere in rela-
zione soggetti assimilati da un comune progetto politico-militare e di fungere
(23) Del marzo 2017, Volume 10, rivista n. 3, dal titolo “The Threat to the United States from
the Islamic State’s Virtual Entrepreneurs” di Seamus Hughes e Alexander Meleagrou-
Hitchens.
(24) Del giugno 2017, dal titolo “Fear thy neighbor radicalization and jihadist attacks in the west”.
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