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ATTUALITÀ E INFORMAZIONI
congratularsi personalmente con gli uomini che avevano eseguito l’operazione,
la stampa nazionale ed estera ne parlò. Questo episodio ebbe un’importanza
ancora maggiore nel Gruppo, che aveva sperimentato nei fatti la validità della
propria preparazione. Trani non è stata la sola operazione condotta dal Gruppo
in un carcere, poiché fu chiamato a intervenire anche a Porto Azzurro, nell’ago-
sto 1987. Sei pericolosi detenuti si erano asserragliati al quarto piano nell’infer-
meria: avevano trenta ostaggi, tra i quali il direttore dell’istituto di pena. I sei
erano tutti assassini: uno, Mario Tuti, aveva ucciso perfino in prigione, un altro,
Mario Rossi era un “gangster” che nel suo curriculum vantava anche il rapimento
di una bambina di dieci anni, un terzo, Mario Tolu, era chiamato “su macellaiu”
per la sua ferocia, e anche gli altri tre erano degli omicidi. I rivoltosi avevano due
pistole e la possibilità di usare altre armi improprie, come le bombole di ossigeno
per gli infermi, che avevano trasformato in bombe per minare i locali occupati.
Il GIS venne mobilitato, come pure il NOCS (Nucleo Operativo Centrale
di Sicurezza) della Polizia di Stato. Cominciò un assedio che sarebbe durato
sette giorni, nei primi quattro dei quali i rivoltosi legarono a turno due ostaggi
alle grate di una finestra dell’infermeria, cospargendoli di alcol, con la minaccia
di dar loro fuoco se la richiesta di un elicottero per fuggire non fosse stata
accolta.
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