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CULTURA E FORMAZIONE NELL'ARMA DEI CARABINIERI REALI
propria attività di studio e di ricerca al punto tale da consentirgli di avviare una
serie articolata di pubblicazioni che si sarebbero arricchite, poi, anche della
documentazione custodita dal Museo Storico.
Ecco un altro elemento d’interesse culturale che permette di riallacciare
anche questo personaggio al tema trattato in apertura dal Comandante
Generale. Barengo fu incaricato di curare una serie di iniziative del Museo
Storico, rappresentando, almeno nelle prime fasi, “l’uomo dietro le quinte”.
Egli svolse un ruolo di primo piano al punto da poter essere individuato come
il personaggio in grado di concepire, organizzare e condurre una serie di impor-
tanti progetti, per quelli che erano i tempi e il tema, mettendo al centro del-
l’azione non tanto il Museo Storico, di cui fu anche consulente storico, ma
soprattutto la Storia dell’Arma.
Fu merito suo anche lo sforzo che consentì di realizzare un periodico pro-
dotto dall’Arma e non solamente a favore dell’Arma, superando così le riviste
didascaliche che, a partire dalla presa di Roma, avevano cercato di raccogliere
consensi e abbonamenti tra i Carabinieri. il progetto di Barengo, anche in que-
sto campo, era piuttosto ambizioso: creare una rivista in grado di curare l’ag-
giornamento degli ufficiali dell’Arma. Nacque così il progetto della “Rivista dei
Carabinieri Reali” che, dal 1934 al 1943, offrì articoli, saggi, recensioni e piccoli
contributi in grado di aggiornare gli ufficiali dell’Arma sparsi sul territorio
metropolitano e nelle colonie. Non si dimentichi inoltre che, insieme alla carica
di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale, si assumeva anche la dire-
zione editoriale della rivista e di conseguenza era possibile, secondo le indica-
zioni fornite dal Comandante Generale, orientare la direzione della politica cul-
turale che faceva capo al periodico.
È probabile che siano stati i suoi interessi culturali a spingerlo verso i temi
di storia del Risorgimento e verso il ruolo avuto dall’Arma in alcuni momenti
complessi della storia nazionale. Date le caratteristiche dell’autore, naturalmen-
te, sarebbe stato riduttivo ricercare unicamente una lettura agiografica della
Storia dell’Arma e delle principali vicende. Nei suoi lavori di carattere storico,
Barengo cercò di elevarsi e fornire una visione più alta, molto istituzionale ma
non per questo esaltata e vanagloriosa. Si noti anche, come si può vedere nella
bibliografia riportata di seguito, che egli non si occupò unicamente di questioni
storiche, ma si mostrò attento studioso con tanto da spingersi anche verso
un’importante digressione sui temi del diritto penale, cogliendo l’occasione
dell’approvazione del cosiddetto codice Rocco, dal nome del Guardasigilli.
Senza alcuna presunzione di completezza, si riportano alcuni tra i più
significativi contributi dell’ufficiale:
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