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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
Dunque, si trattava di un ufficiale in possesso di una preparazione cultu-
rale e professionale al di sopra della media in un periodo storico in cui il nume-
ro dei laureati era piuttosto basso e ancor più bassa era la percentuale degli uffi-
ciali laureati.
Per quanto riguarda invece la figura dell’ufficiale, fu sicuramente un uomo
dell’istituzione, un personaggio complesso che riuscì a mettersi in evidenza per
le capacità di assolvere con grandi competenze le complesse funzioni attribuite
ad un ufficiale dei Carabinieri. inoltre, nella sua qualità di scrittore e autore di
saggi e articoli, emerge la non capacità di sapersi muovere su temi differenti. il
suo primo contributo alla storia nazionale fu una pubblicazione dal valore
bibliografico apparsa nel 1926 in cui era coautore .
(53)
Sicuramente, la possibilità di “respirare” l’aria piemontese giovò all’ufficia-
le che ebbe anche la possibilità di recarsi presso l’Archivio di Stato di Torino e
gli altri importanti centri culturali della prima capitale d’italia. È evidente che il
periodo piemontese, per Barengo, abbia rappresentato una fase feconda della
Monumento funerario che raccoglie le spoglie mortali del Generale Azolino Hazon e del Colonnello Ulderico
Barengo, Comandante Generale e Capo di Stato Maggiore del Comando Generale caduti nel corso del bombarda-
mento del quartiere San Lorenzo a Roma il 19 luglio 1943.
(53) Ulderico BARENGo, oete BLATTo, Saggio bibliografico sulla Guerra mondiale. Volumi, opuscoli, articoli
sulla Guerra 1914-1918, pubblicati a tutto dicembre 1925, Torino, Alere Flammam, 1926.
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