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CULTURA E FORMAZIONE NELL'ARMA DEI CARABINIERI REALI



                    -  Le attribuzioni della polizia giudiziaria nel nuovo codice di procedura
               penale, Torino, Tipografia E. Schioppo, 1932;
                    -  Nozioni di procedura penale ad uso degli ufficiali ed agenti della polizia
               giudiziaria, Roma, Tipografia Regionale, 1933;
                    -  La giurisdizione penale del Cadi in Somalia, estratto dalla “Rivista dei
               Carabinieri Reali”, a. Vi, n. 2 - marzo-aprile 1939 .
                                                               (69)
                    infine, il contributo alle questioni dell’attualità del periodo:
                    -  i  Carabinieri  Reali  nella  battaglia  dello  Sciré,  “Rivista  dei  Carabinieri
               Reali”, a. iV, n. 2 - marzo-aprile 1937, pagg. 67-73 ;
                                                                (70)
                    -  zaptié somali, “Rivista dei Carabinieri Reali”, a. Vii, n. 1 - gennaio-feb-
               braio 1940, pagg. 26-36 ;
                                      (71)


               8. Conclusioni
                    Per arrivare a qualche conclusione e considerazione generale c’è da chie-
               dersi che assonanza si può individuare tra gli attuali istituti formativi dell’Arma
               e i contributi di alcuni ufficiali apparsi tra la fine del XiX e l’inizio del XX seco-
               lo. in linea di massima, si può riconoscere che, con modalità e per obiettivi
               diversi, vi è un comune denominatore: la diffusione della conoscenza. Si tratta
               di una conoscenza sicuramente specialistica in entrambi i casi e solo parzial-
               mente di carattere più generale.
                    in effetti, in una società in continua evoluzione e con alcune possibilità di
               crescita sociale, i testi scritti dagli ufficiali di cui sopra possono essere equiparati
               a formule formative di apprendimento continuo alternative allo studio frontale.
               Alcuni  di  questi  appaiono  piuttosto  orientati  alle  necessità  contingenti
               dell’Arma dei Carabinieri e del suo personale (si pensi alle questioni sul matri-
               monio o sui limiti di età tratteggiate da Caretta o alla visione del Museo imma-
               ginata da Gorini come strumento valido anche a rintuzzare la propaganda di
               alcuni partiti e movimenti del periodo, per citare due casi), proponendo punti
               di vista e riflessioni non sempre scontate o allineate alla visione ministeriale o
               del vertice dell’istituzione.
                    Certamente va detto che gli uomini di quel tempo erano stati educati con
               una cultura di diverso profilo rispetto quella contemporanea dove l’ingresso in
               università, ad esempio, rappresentava la conditio sine qua non per accedere ai con-
               corsi avendo conseguita la laurea.

               (69)  Ibidem.
               (70)  Ibidem.
               (71)  Ibidem.
                                                                                        195
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