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LA RIVOLTA SICILIANA DEL ‘SETTE E MEZZO’
costume sociale determinarono la nascita di un ampio e generale malcontento
popolare, cause che erano fra loro concatenate e tra le quali ne segnaliamo rapi-
damente alcune:
- l’introduzione della coscrizione obbligatoria, che era stata fino ad allora
sconosciuta alle popolazione dell’ex Regno delle Due Sicilie, provocò per via di
una lunga e pluriennale ferma militare l’allontanamento di giovani uomini che
lasciavano le proprie famiglie, le adolescenti spose, il lavoro dei campi, con
grave danno dell’unità e del sostentamento dei focolari domestici. Ancora una
volta le pagine della letteratura del tempo ci vengono in soccorso: si pensi a
Giovanni Verga, ad Igino Tarchetti, esponente della Scapigliatura lombarda e,
perché no, all’Edmondo De Amicis de La vita militare. Bozzetti ;
(6)
- l’applicazione della Legge Pica, e la sua inflessibile applicazione
nell’Isola nei confronti dei renitenti di leva, dei briganti, e di quanti venivano
assimilati a costoro per via anche delle armi da caccia che detenevano secondo
antiche usanze. I Tribunali Militari furono severi con la pronuncia delle loro
condanne a morte, ma non sempre queste sentenze furono giuste e proporzio-
nate al sospettato delitto;
- la nuova imposizione fiscale sia della tassa sul macinato, la quale colpiva
direttamente l’alimentazione della povera gente, sia della tassa sugli animali da
trasporto, che erano l’unico mezzo che i braccianti avevano a disposizione per
raggiungere gli impervi campi di lavoro distanti diverse ore dall’abitato. Si appli-
cava, infine, la sconosciuta tassa di successione consistente nel prelievo di una
quota dei lasciti dei familiari defunti;
- la promulgazione nel luglio dell’anno 1866 del Regio Decreto circa la
soppressione delle Corporazioni religiose e la confisca dei beni dell’asse eccle-
siastico che furono venduti con asta pubblica ai ceti più abbienti, con la conse-
guenza che si venne a privare la popolazione più indigente dell’assistenza e del
sostentamento della carità dispensata dalla Chiesa cattolica e dai Conventi degli
Ordini religiosi: sussistenza indispensabile per la sopravvivenza di larghi strati
di povera gente che venivano ricacciati nella condizione di sprofondare pro-
gressivamente nella più nera miseria;
- l’adozione nel 1865 del Codice Civile esitato dalla Commissione Pisanelli,
primo Codice Civile dell’Italia unita che, addirittura, rispetto al Codice Civile
Duosiciliano ripristinava una condizione di subalternità civile femminile sottopo-
nendo le mogli all’autorità maritale finanche nell’amministrazione dei loro beni
ereditati o della dote assegnata. Ancora più grave appariva all’umano sentimento
del diritto la norma che non contemplava per le madri la tutela dei minori;
(6) Edmondo De Amicis prestò, infatti, servizio militare in Sicilia dal 1865 all’aprile del 1866.
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