Page 155 - Rassegna 2018-4
P. 155

LA RIVOLTA SICILIANA DEL ‘SETTE E MEZZO’



                  la  loro  delusione  per  la  mancata
                  redistribuzione delle terre dei grandi
                  feudatari e per l’azzeramento che fu
                  fatto  degli  usi  civici.  Per  quanto
                  riguarda,  poi,  la  percezione  del
                  clima della rivolta siciliana del 1866
                  ci soccorre la romanzata opera sto-
                  rica  Sette  e  mezzo  di  Giuseppe
                  Maggiore .
                           (3)
                       I diffusi malumori, sfociati in
                  forme esagitate e delittuose, misero
                  a  dura  prova  la  tenuta  d’animo  di
                  quanti  avevano  a  cuore  l’unità  del
                  nuovo  Stato  italiano,  ma  anche  il
                  coraggio  nel  contrastarlo  di  quegli
                  Uomini  che  vestivano  la  divisa
                  dell’Arma  del  primo  Vittorio
                  Emanuele  e  che  nel  Milite
                  Scapaccino  avevano  avuto  il  loro
                  primo martire .                                   Gustave Le Gray
                                (4)
                       Ma  questi  malumori,  via  via   Palais Royal Palerme, giugno 1860 (Stampa all’albumina)
                  sempre  più  esplosivi,  vanno  pur
                  sempre inseriti in un contesto di più generale considerazione il quale, se non li
                  giustifica, tenta almeno di darne una spiegazione della loro genesi e della loro
                  organizzazione.
                       La storia ci dice che l’arco di tempo necessario affinché la Sicilia si inserisse
                  nella costruzione dello Stato unitario italiano non fu facile e che il Governo
                  nazionale,  nonostante  quanto  avesse  assicurato  ai  nuovi  sudditi  Re  Vittorio
                  Emanuele II nel suo primo ingresso a Palermo, non agì in spirito di concordia e
                  di riparazione dei torti subiti dalla precedente. In conseguenza di ciò, sostengo-
                  no alcuni storici più avveduti attenti alle specificità sociali, economiche e muni-
                  cipali siciliane, la costruzione dello Stato unitario nell’Isola presentò caratteri

                  (3)  Cfr. Giovanni VERGA, Libertà, in Id., Tutte le novelle, edizioni Oscar Mondadori, Milano, 1997,
                       pagg. 319-325; Giuseppe MAGGIORE, Sette e mezzo, Tipografia Gribaudo, Cuneo 1952, pag. 416,
                       libro ristampato nel 1963 per l’editore S.F. Flaccovio di Palermo.
                  (4)  Mauro De Mauro, nella sua ricostruzione, non si sofferma soltanto sul sacrificio dei Militi
                       ma ama anche ricordare quello della giovane moglie del Brigadiere Beata Comandante la
                       Stazione dei Carabinieri della contrada suburbana palermitana dell’Olivuzza, Maria Mazzia,
                       che “difese col suo sangue il ritratto di Vittorio Emanuele II” (cit., pag. 28).

                                                                                           153
   150   151   152   153   154   155   156   157   158   159   160