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OSSERVATORIO
INTERNAZIONALE
La giurisdizione della Corte
penale internazionale sul
Avvocato Internazionalista
Paolo BUSCO traffico di esseri umani
Specializzato in Diritto internazionale pubblico
all’Università di Cambridge (LL.M), Sorbona e Alcune considerazioni alla luce dei
Sant’Anna (Phd.C)
recenti fenomeni migratori
La scorsa estate, la Procuratrice della Corte Penale Internazionale, Fatou
Bensouda, ha espresso la volontà di aprire un’indagine sul crimine della tratta di
esseri umani in Libia. Parlando davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite, ha indicato che migliaia di migranti in condizioni di vulnerabilità, fra i
quali donne e bambini, sono detenuti in centri presenti su tutto il territorio libi-
co e che, in questi centri, sono commessi crimini fra i più efferati, fra cui omi-
cidi, torture e stupri.
Ha altresì fatto presente al Consiglio che la Libia è diventata un enorme
hub per il traffico di esseri umani. Un mercato, per usare le parole crude della
Procuratrice, nel quale trafficanti senza scrupoli si arricchiscono alle spalle di
disperati che cercano la salvezza, o almeno una vita migliore, al di là del
Mediterraneo.
La rotta mediterranea non è l’unica interessata dal fenomeno migratorio e
dal suo tragico sfruttamento. La cosiddetta rotta balcanica costituiva e in parte
ancora costituisce il corridoio privilegiato da chi scappava dall’atrocità della
guerra siriana e dalle violenze delle Forze armate non statali in Iraq e Siria.
Anche questi migranti sono caduti e cadono vittima di trafficanti senza scrupoli
pronti ad approfittare della loro posizione di vulnerabilità per trarre guadagni e
altri tipi di vantaggi.
Il desiderio della Procuratrice di avviare un’attività d’indagine sul crimine
del traffico di persone è senza dubbio commendevole.
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