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L’AFFAIRE DUBUC - 1787-1805. BONAPARTE, L’INDIA E LE SPIE



               direttorio ad accertare la disponibilità di Tipu ad allearsi con la Repubblica e
               ricevere  Magallon  coi  suoi  diecimila  uomini  già  pronti  alle  Mascarene.
               Ammiraglio del porto di Mangalore era uno degli ex ambasciatori di Tipu a
               Versailles,  che  subito  partì  con  Ripaud  e  i  suoi  quindici  uomini  per
               Seringapatam.
                    Avvisati da un marinaio del corsaro che si trattava di fandonie, l’8 marzo
               i funzionari inferiori del porto lo scrissero al sultano : ma per sua disgrazia
                                                                   (115)
               Tipu volle credere a chi assecondava i suoi sogni di rivincita, per cui già il 2 apri-
               le scrisse una lettera al Direttorio in cui proponeva un trattato di alleanza e fra-
               ternità indissolubile fondato sui principi repubblicani per conquistare e spartirsi
               Goa [le cui ricchezze servivano a pagare le spese belliche], Bombay, Hyderabad,
               Madras  e  Bengala,  prometteva  di  schierare  30mila  cavalli,  altrettanti  fanti  e
               cento cannoni e chiedeva 10mila europei, 30mila «negri» e adeguata forza nava-
               le, assicurando il sostegno logistico, inclusi palanchini per i generali francesi e
               cavalli per gli altri ufficiali .
                                        (116)
                    Il messaggio, con altri del 24 aprile per il Direttorio e per Malartic, Sercey
               e Magallon, fu affidato a quattro sirdar che dovevano recarsi a Mauritius, due
               (gli stessi del 1787) per proseguire per la Francia, gli altri per tornare con la flot-
               ta e le truppe francesi. Per trasportare l’ambasceria Tipu accettò di acquistare il
               corsaro di Ripaud per 17mila rupie [2.125 sterline, o 42.500 franchi], che dove-
               vano essere pagate ai proprietari residenti a Mauritius.
                    Su consiglio dei ministri, convinti che il capitano fosse un gaglioffo, Tipu
               lo trattenne in ostaggio a Seringapatam, affidando corsaro, rupie e lettere da
               consegnare a Parigi ad un altro francese, ricordato come «Pernore» [Pernaud?].
               Dalla capitale al porto ci volevano due mesi e la notte seguente all’arrivo a
               Mangalore, «Pernore» scomparve con le rupie e tre compari; la versione dei
               rimasti fu che se l’era squagliata su un battello, che ipotizzavano catturato in
               seguito dagli inglesi .
                                  (117)
               (115) Col. Mark Wilks (1759-1831), Historical sketches of  the south of  India, in an attempt to trace the
                     history of  Mysoor, from the origin of the Hindoo government of that state, to the extin-
                     ction of the Mohammedan dynasty in 1799, London, Longman & Co., 1817, III, pagg.
                     331 ss.
               (116) Advices, XXIII, pagg. 126-131 = Kausar, pagg. 83-89. Sul processo decisionale di Tipu, v. ivi,
                     pagg. 50-79.
               (117) Wilks, op. cit., pag. 334. Cfr. il verbale delle decisioni prese il 25 marzo e il 2 aprile da Tipu
                     e delle condizioni di alleanza in Kausar, pagg. 50-52. Altre istruzioni di Tipu (pag. 78) erano
                     di affidare la navigazione ai francesi Macon e Aubaine, i quali dovevano istruire tre allievi
                     mysoreani, e di far tradurre in persiano i manuali di navigazione francesi (due grossi e otto
                     piccoli). La storia della prima legazione, accertata sul posto da Wilks, sembra sfuggita alla
                     storiografia successiva.

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