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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
La notizia della dichiarazione di guerra francese a Gran Bretagna e Olanda
(1° febbraio 1793) arrivò a Calcutta l’11 giugno. Il 23 agosto Pondichéry capi-
tolava per la quarta volta , e la Francia perdeva pure lo scalo di Mahé sulla
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costa di Malabar [pare settentrionale dell’odierno Kerala].
Nondimeno la forza navale e i corsari dell’Ile de France continuarono a
insidiare il commercio britannico e nel 1795 aiutarono gli olandesi, divenuti
repubblicani e alleati, a difendere almeno Batavia dagli attacchi inglesi. L’invio
di rinforzi dalla Francia, procrastinato per due anni, ebbe infine luogo nel 1796
e il 18 luglio arrivò il contrammiraglio Pierre-César Claude de Sercey (1783-
1836), con quattro fregate, un battaglione e due compagnie d’artiglieria, accom-
pagnato dal generale François-Louis Magallon (1754-1825) e da due agenti del
Direttorio venuti a proclamare l’abolizione della schiavitù .
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Misura poco gradita ai piantatori creoli che, dopo averli presi a pistolettate,
imbarcarono a forza i rappresentanti su un canotto, mandandoli a raggiungere
i giacobini locali, espulsi due anni prima a furor di popolo insieme ad albero e
ghigliottina. Eccessive per le possibilità logistiche dell’Arcipelago, queste forze
furono in parte impiegate in sostegno di Batavia e in parte nella guerra al traf-
fico, fra crescenti tensioni tra Sercey che voleva combattere e Malartic che inter-
pretava la volontà generale di tirare a campare.
c. Il Club giacobino di Seringapatam
Nell’inverno 1797 uno dei corsari della Réunion (113) si rifugiò disalberato a
Mangalore, unico porto di Mysore sulla costa di Malabar.
Il capitano, François Fidèle Ripaud de Montaudevert (1755-1814) , si
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presentò come il secondo in comando all’Ile de France, inviato dagli agenti del
(111) M. Gobalakichenane, «La révolution française des Tamouls de Pondichéry 1790-1793»,
Mémoire de DEA, Université de Nantes, 1997. Charles-Stanislas Lefebvre, «Journal du siège
de Pondichéry en 1793», Nouvelle Revue Rétrospective, 2a série, VII semestre (Janvier-Juin
1793), pagg. 362-379.
(112) The History of Mauritius, or the Isle de France and the Neighbouring Islands from their first
discovery to the present time, composed principally from the papers and memoires of
Baron Grant, who resided twenty years in the Island, by his son, Charles Grant, viscount of
Vaux, London, Bulmer, 1801, pagg. 524-532.
(113) A Jean Boutier [«Les “lettres de créances” du corsaire Ripaud. Un “club jacobin” à
Srirangapatnam (Inde), mai-juin 1797», Les Indes Savantes, 2005] risulta si chiamasse
L’Entreprise, per Mohibbul Hasan [History of Tipu Sultan [1951], Delhi, Aakar Books, 2005,
pag. 287] era «a captured privateer named voleau». «Voleau» sembra peraltro un’errata trascri-
zione di «Volcan», nome del corsaro armato da Ripaud alla Réunion nel 1793.
(114) Jean Feildel, A la mer, en guerre. Vie du corsaire Ripaud de Montaudevent (1755-1814), La Trinité-
sur-mer, 1965. Altra bibliografia in Boutier, cit., pag. 11, nt. 48. Garneray (cit., cap. 14) scrive
di essere stato presentato a Surcouf da Ripaud.
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