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IL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO: ORIGINI, EVOLUZIONE, ATTUALITÀ


               finalmente concretizzato.
                    la conferenza di pace sul medio oriente di madrid del 1991, svoltasi die-
               tro l’impulso usa, vide la partecipazione di Israele, dei Paesi confinanti e degli
               esponenti palestinesi dei territori occupati. fino ad allora solo l’egitto aveva
               riconosciuto ufficialmente Israele quale stato indipendente e sovrano.
                    nel 1992, dopo quasi un ventennio di egemonia del fronte nazionalista (il
               likud), il nuovo Primo ministro Itzhak rabin, del Partito laburista, si mostrò
               più aperto a concessioni territoriali ai palestinesi.
                    nel 1993, a seguito di un lungo negoziato tra Israele e l’olP, si giunse ad
               un primo accordo segreto firmato a oslo che prevedeva il reciproco riconosci-
               mento e un avvio di autogoverno palestinese nei territori occupati. l’accordo
               fu solennemente sottoscritto da arafat e rabin a Washington, alla presenza del
               Presidente usa clinton.
                    l’olP sostenne ufficialmente “il diritto dello stato di Israele di esistere in
               pace e sicurezza” e rinunciò al terrorismo, mentre rabin elesse l’olP a rappre-
               sentante del popolo palestinese e si impegnò a ritirare le proprie truppe da gaza
               e dall’area di gerico in cisgiordania, lasciandole amministrare da un’autorità di
               autogoverno palestinese. nacque così l’autorità nazionale Palestinese (anP).
               nel  1994  un  ulteriore  trattato  di  pace  mise  fine  alle  ostilità  tra  Israele  e  la
               giordania lasciando aperto solo il conflitto con siria e libano.
                    gli accordi lasciarono comunque aperte numerose questioni di carattere
               geo-politico, culturale e religioso e venne ampiamente criticato dai movimenti
               islamici più integralisti che rifiutavano ogni forma di prospettiva negoziale.
                    la tensione sfociò nell’attività terroristica che i Palestinesi, soprattutto con
               Hamas, condussero in modo del tutto indiscriminato sia verso le forze militari sia
               verso la popolazione. si ricordano da un lato i ripetuti attentati suicidi palestinesi
               e dall’altro violente reazioni israeliane, come il massacro di Hebron del 1994.
                    Questa spirale di violenza e fanatismo culminò nel 1995 con l’uccisione
               del Premier israeliano rabin per mano di un estremista israeliano. gli successe
               shimon Peres, che proseguì l’attuazione degli accordi con l’olP. l’anno suc-
               cessivo arafat fu eletto Presidente dell’anP e il Partito nazionalista israeliano,
               guidato da netanyahu, già contrario ai negoziati, tornò al potere segnando una
               battuta d’arresto nel processo di pacificazione.


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