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SCENARIO INTERNAZIONALE


                  fero imposto dagli stati arabi che detenevano il sessanta per cento della produzio-
                  ne mondiale (arabia saudita, Iraq, Kuwait). l’occidente, oltre a scoprire di non
                  essere autonomo da un punto di vista energetico, comprese l’importanza politica
                  e strategica della regione teatro di una sanguinosa guerra da quasi trent’anni.



                  2. Il post Kippur: gli accordi di Camp David

                       all’indomani della “guerra del Kippur” il Presidente egiziano anwar al-
                  sadat si era convinto della necessità di far uscire l’egitto da un perenne stato di
                  conflitto e di trovare una soluzione pacifica con Israele.
                       I primi segnali della svolta si ebbero tra il 1974 e il 1975, quando avvenne
                  un clamoroso riavvicinamento agli usa e contemporaneamente furono espulsi
                  molti tecnici sovietici, congelando di fatto i rapporti con mosca.
                       nel 1977 sadat si recò in visita a gerusalemme dove formulò personal-
                  mente una proposta di pace al governo israeliano, guidato allora da menahem
                  begin, che la accolse. si giunse, quindi, con la mediazione del Presidente ame-
                  ricano carter, alla firma degli “accordi di camp david” grazie ai quali l’egitto
                  riottenne la penisola del sinai (persa nella “guerra dei sei giorni” del 1967) e,
                  nel 1979, stipulò un trattato di pace con Israele (il primo tra uno stato arabo e
                  lo stato ebraico). la svolta storica non ottenne, però, i risultati sperati (i nego-
                  ziati non furono mai avviati) e la scelta di sadat fu contestata dagli altri stati
                  arabi, che costituirono il “fronte del rifiuto” (siria, Iraq, libia e i palestinesi più
                  radicali), e dall’olP (che si era insediato nel vicino libano dopo il settembre
                  nero del 1970). come se non bastasse, nel 1980, Israele dichiarò di considerare
                  gerusalemme propria “capitale eterna e indivisibile” alimentando indignazione
                  e  proteste  in  tutto  il  mondo  arabo.  nel  1981  il  Presidente  egiziano  sadat,
                  Premio nobel per la pace con begin nel 1978, fu ucciso in un attentato orga-
                  nizzato da un gruppo integralista islamico ostile alla sua politica di apertura.



                  3. USA e Medio Oriente

                       In concomitanza con questi avvenimenti, a seguito di una rivoluzione nel
                  1979, era caduto l’antichissimo impero di Persia, accusato di aver seguito, a par-


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