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IL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO: ORIGINI, EVOLUZIONE, ATTUALITÀ
nonostante la resistenza e gli improvvisati contrattacchi corazzati israelia-
ni, ai quali gli egiziani si erano ampliamente preparati con concentrazioni di
pezzi controcarro, i difensori della linea “bar-lev” vennero rapidamente
sopraffatti. contemporaneamente, secondo gli accordi, anche le truppe siriane
passarono all’offensiva, rioccupando le alture del golan, dove si tennero vio-
lenti scontri tra mezzi corazzati in cui centottanta carri israeliani della brigata
corazzata “barak” si trovarono a fronteggiare oltre millequattrocento carri siria-
ni. la leadership israeliana, inizialmente paralizzata, si riebbe presto dallo shock
e predispose il contrattacco. la precedenza venne data al fronte siriano, dove
una sconfitta avrebbe comportato un’invasione diretta del territorio israeliano.
nel frattempo le truppe nel sinai avrebbero effettuato offensive di alleggeri-
mento contro quelle egiziane.
Il 15 ottobre 1973 con l’operazione “uomo intrepido”, le truppe israelia-
ne, rinforzate dall’afflusso massiccio di riservisti, passarono alla controffensiva
su tutti i fronti. le postazioni missilistiche egiziane furono messe fuori combat-
timento con chirurgiche azioni di fanteria, quindi l’Idf riuscì quasi ad accer-
chiare la terza armata egiziana, spingendosi fino a cento chilometri dal cairo.
sulle alture del golan, sopraffatte le unità corazzate siriane grazie alla
superiore organizzazione tattica, le truppe israeliane entrarono in siria arrivan-
do a quaranta chilometri da damasco, bombardandone la periferia.
ancora una volta fu l’intervento di stati uniti ed unione sovietica ad
impedire un’ulteriore escalation del conflitto, imponendo il cessate il fuoco il 23
ottobre. Il conflitto ebbe esiti ambivalenti.
da parte araba venne presentato come un grande successo durante il
quale per la prima volta erano riusciti ad opporsi validamente alla stato israelia-
no, mettendo in serie difficoltà il suo dispositivo di difesa.
da parte israeliana, il Primo ministro golda meir fu aspramente criticata
e accusata di aver sottovalutato i rapporti informativi che allertavano per una
possibile offensiva egiziana nel sinai e aver precluso la possibilità di un attacco
preventivo per scongiurarla, unitamente all’eccessivo affidamento sulle capacità
difensive della linea bar-lev. Queste portarono alle sue dimissioni, unitamente
a quelle di moshe dayan, ministro della difesa, e di di david elazar, capo di
stato maggiore dell’esercito.
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