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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI


                       Difatti, si tratta di veri e propri stratagemmi del ‘diniego’, definiti in crimi-
                  nologia “tecniche di neutralizzazione”, del tipo:
                       - nessuno è stato danneggiato;
                       - è come nella giungla, è la lotta per la vita in cui o divori o sei divorato;
                       - se non lo avessi fatto io, l’avrebbe fatto qualcun altro;
                       - il mondo è un mercato in cui ciascuno ha il suo prezzo;
                       - così fan tutti .
                                     (8)
                       Quest’atteggiamento  è  alla  base  dell’andamento  ubiquitario  ed  invasivo
                  dei meccanismi di illegalità, dai più veniali ai più pericolosi, in quanto passano
                  inosservati, o altrimenti tollerati. a riprova, appare utile riportare i risultati di
                  un esperimento condotto da due economisti americani (Fishman e miguel), i
                  quali,  utilizzando  il  numero  di  contravvenzioni  irrogate  ai  diplomatici  delle
                  nazioni unite a new York dal 1997 al 2002, registravano i seguenti interessanti
                  dati: l’infrazione per divieto di sosta veniva contestata, ma regolarmente non
                  pagata dal corpo diplomatico; inoltre, gli studiosi hanno stilato un ranking tra i
                  149 paesi accreditati al palazzo di vetro per misurare il senso civico delle per-
                  sone che, pur sapendo di non incorrere nella sanzione, non parcheggiavano
                  nelle zone proibite, separando quindi il timore della sanzione dalla responsabi-
                  lità dell’etica personale. ebbene, l’italia è risultata al 101esimo posto insieme a
                  paesi come l’iran, nepal, dato purtroppo in linea con altri indicatori del livello
                  di illegalità percepita (ad es., quelli di Transparency international) .
                                                                              (9)
                       esperimento, questo, che sembra una sorta di “psicopatologia della vita
                  quotidiana” in campo etico.
                       oppure, ancor peggio, ci si può trovare in presenza di comodi meccanismi
                  di stigmatizzazione e di colpevolizzazione degli altri, ovvero del ‘sistema’, inca-
                  pace di risolvere il ‘problema’, e al contempo minimizzare e giustificare il pro-
                  prio comportamento illegale. eppure, quest’ultimo, proprio perché avviluppato
                  nella  circolarità  viziosa,  facilmente  può  trovarsi  sul  punto  di  trasformarsi  in
                  qualcosa di più grave, ovvero nella pratica corruttiva vera e propria.



                  (8) - ponti, merzagora Betsos, Compendio di criminologia, raffaello cortina editore, 2008, 265.
                  (9) - per una lettura singolare dei fenomeni corruttivi, cfr. amBrosiano, sarno, Corruttori e Corrotti
                      ipotesi psicoanalitiche, milano, 2016: il volume - un lavoro originale - tratteggia il fenomeno della
                      corruzione esplorato attraverso gli strumenti della psicoanalisi.

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