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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI



                    La  possibilità  di  ritenere  sufficiente  l’autorizzazione  allo  scarico,  ai  fini
               della idoneità dei fanghi prodotti da refluo industriale, all’impiego in agricoltu-
               ra, non tiene conto della difficoltà poi di controllare che un refluo industriale
               sia sottoposto a trattamenti idonei per renderlo compatibile con l’uso agrono-
               mico. Nel caso sopra esaminato, persino l’ARPA non aveva mosso rilievi al tipo
               di esami svolti ed all’utilizzo di fanghi contenenti idrocarburi.
                    Appare evidente che il Supremo Collegio ha voluto contemperare l’esigen-
               za di rispetto e salvaguardia dell’ambiente e della salute umana, senza affermare
               un’astratta e assoluta preclusione di utilizzo dei reflui industriali, lasciando aper-
               ta la possibilità che vengano posti in essere trattamenti idonei a “ripulirli” e ren-
               dere tali fanghi assimilabili a quelli domestici: in tal modo si vanno a contem-
               perare le esigenze economiche connesse agli elevati costi poi di smaltimento di
               questi fanghi in discarica che da un’interpretazione più rigorosa conseguirebbe.
                    Invero, la materia è complessa e ha molte ricadute economiche per i gesto-
               ri dei servizi idrici integrati. La portata dei valori in gioco, che sono quelli della
               salute umana e del rispetto dell’ambiente, meriterebbe che venga introdotta con
               urgenza una legge organica che possa disciplinare in modo compiuto e con
               chiarezza l’attività in esame, senza lasciare spazi di manovra per una gestione
               spregiudicata di questa particolare categoria di rifiuti.





























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