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L’AFFAIRE WEIL. IL «TERZO UOMO» DELL’AFFAIRE DREYFUS


             e. L’allontanamento dal servizio e le dimissioni dall’esercito (1880-1881)


                  il 1880 fu infausto pure per Weil. il 26 marzo il generale omer arsène
             andré Blot (1824-1894), capo di stato maggiore del ministro, l’aveva rimosso
             dal servizio informazioni, sia pure nel quadro di una misura a carattere generale,
             che rimandava ai corpi tutti gli ufficiali distaccati presso lo stato maggiore. Weil
             fu destinato al 9e rTC, di stanza a Tours, a più di 200 km da Parigi , anche se
                                                                             (50)
             ciò non comportava il trasferimento dalla capitale. in settembre, al processo
             Jung-Woestyne, Weil fu chiamato a testimoniare a favore di Jung, confermando
             che non c’erano state né sottrazioni di documenti né inchieste ministeriali . ma
                                                                                   (51)
             il suo incarico di traduttore dal tedesco fu sfruttato dall’Intransigeant per insinua-
             re che Cissey glielo avesse conferito su raccomandazione della Kaulla a scopo
             di spionaggio . Weil subì pertanto la sgradevole conseguenza di essere convo-
                          (52)
             cato dalla commissione parlamentare «à renseigner (…) sur les faits qui [avaient]
             amené son départ [en avril 1880] du ministère de la Guerre» .
                                                                       (53)
                  il  1881  si  aperse  con  migliori  auspici,  allietato  dalla  nascita,  l’11  aprile,  di
             Georges Napoléon Charles, primo e unico figlio di maurice-Henri e Henriette.
             Vuoi l’euforia per il lieto evento, vuoi l’ozio per la revoca del servizio al ministero,
             spinsero però il nostro a un grave passo falso. appassionato di corse ippiche, inten-
             sificò la frequentazione degli ippodromi di Longchamp, auteil, Chantilly, Deauville,
             dove scommetteva per conto proprio, ma anche di ricchi amici. Weil sosteneva di
             fare  gratuitamente,  per  pura  amicizia,  l’onorevole  servizio  di  «commissaire  des


             (50)- Secondo reinach, op. cit., 2, pag. 75 (in base a Cass., i, 310, Weil) Weil «reçut son congé défi-
                  nitif en 1880», lasciando il Bureau des renseignements. reinach non lo mette però in relazione
                  con lo scandalo a seguito del quale Weil sarebbe stato interdetto dai campi di corsa. (pag. 84).
             (51)- «L’affaire Jung-Woestyne», Le Petit Parisien, 14 ottobre 1880, pag. 3. Cit. nella voce fr. wikipedia, cit.
             (52) - insinuazione  riportata  anche  dal  cultore  di  aneddoti  e  pettegolezzi  parigini  andré  de
                  Fouquières (1874-1959) [Mon Paris et ses Parisiens, Paris, P. Horay, 1900, i, pagg. 49-50].
             (53)- «L’enquête Cissey», Le Petit Parisien, 17 dicembre 1880, pag. 2. Weil dichiarò: «le Commandant
                  Campionnet a paru dire que je les avais égarés. or, je ne les a jamais vus. J’ai fait intervenir
                  le  général  Saussier,  le  général  Berthaut,  le  général  de  Galliffet,  le  général  Warnet  que  je
                  connaissais beaucoup» [Enquête parlementaire sur les actes du général Cissey, annexe au procès-ver-
                  bal de la séance du 12 mars 1881, pag. 256], cit. in Henri Dutrait-Croizon, Joseph Reinach
                  Historien. Révision de «l’Histoire de l’Affaire Dreyfus», préface de Charles maurras, Paris, arthur
                  Savaète, 1905, pagg. 306-307.

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