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L’AFFAIRE WEIL. IL «TERZO UOMO» DELL’AFFAIRE DREYFUS


             effettuate da Weil negli anni precedenti presso il Kriegsarchiv di Vienna.
                  è pertanto presumibile che ci fosse una raccomandazione di Lewal dietro
             l’accoglimento (8 gennaio 1890) della domanda di Weil di essere riammesso nel-
             l’esercito e dietro la sua nomina (7 febbraio 1890) a ufficiale d’ordinanza (62)  dal
             generale Félix auguste Saussier (1828-1905), governatore militare di Parigi dal
             1884 e presidente del Consiglio superiore della guerra dal 1889. Già deputato
             repubblicano nel 1873, Saussier non aveva deposto le ambizioni politiche: pre-
             sidente della commissione d’inchiesta sullo scandalo della vendita delle decora-
             zioni che il 2 dicembre 1887 aveva portato alle dimissioni del presidente della
             repubblica Jules Grévy (1807-1891), il generale ne aveva fatto il trampolino di
             lancio per la sua candidatura all’Eliseo, riportando comunque una buona affer-
             mazione (188 voti, pari al 22,73%) contro Sadi Carnot (1837-1894). Potevano
             dunque essergli utili in futuro le entrature finanziarie di Weil, promosso capo-
             squadrone il 29 dicembre 1890 .
                                           (63)
                  è probabilmente a quel periodo che risale il trasferimento dei Weil dal
             Boulevard Haussmann al 47 del Faubourg Saint-Honoré, un immobile lussuoso
             e moderno, ristrutturato nel 1863 sul precedente fastoso palazzo settecentesco
             della contessa di Sabran , oggi sede della compagnia finanziaria Edmond de
                                    (64)
             (62) - Deposizione Weil 9 maggio 1904, cit., pag. 317. Weil dichiarò di non aver alcuna funzione, a
                  parte ricerche storico-militari, perché «en tant que officier de territoriale, je ne pouvais pas
                  être attaché à un état-major quelconque».
             (63) - Deposizione Weil 9 maggio 1904, cit., pag. 317.
             (64) - il palazzo fa parte di un gruppo di sei (NN. dispari 43-53) costruiti nel 1765-69 dagli archi-
                  tetti Étienne-Louis Boullée (1728-1799) e Jean-Baptiste-Louis-Élisabeth Le Boursier, su un
                  terreno venduto dal letterato Julien de La Faye (1674-1731), già commissario di guerra, al
                  fastoso  fermier  général  Etienne-michel  Bouret  (1708-1777),  che  si  rovinò  proprio  per
                  costruire questi palazzi, i cui giardini si estendevano fino all’odierna avenue Gabriel. il N. 47
                  fu acquistato nel 1776 da Françoise-Éléonore-Élisabeth de Jean de mauville (1749-1827),
                  giovane e allegra vedova del decrepito conte Joseph de Sabran (1701-1775), tenente generale
                  delle  armate  navali.  Nel  1791  la  contessa  emigrò  in  Prussia  col  suo  amante  cavaliere  di
                  Boufflers  [Stanislas-Jean,  marquis  de  remiencourt,  1738-1815].  il  palazzo,  confiscato,  fu
                  acquistato nel 1796 dal generale Pierre riel de Beurnonville (1752-1821), ispettore generale
                  della  fanteria,  che  ne  affittò  metà  al  generale  macDonald.  Durante  i  Cento  Giorni
                  Beurnonville seguì il re a Gand e morì in quel palazzo nel 1821. i successivi proprietari furo-
                  no Cropez e Borniche (1836), poi il conte Devin de Graville, suo genero Juvénal de La
                  Garde, il principe de Sayn-Wittgenstein (1845) e infine l’architetto Josef Le Soufaché (1863)
                  che lo demolì per ricostruirlo. Cfr. a. de Fouquières, Mon Paris cit., pagg. 49-50 («Promenade
                  anecdotique au Faubourg du roule. rue du Faubourg Saint-Honoré»).
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