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GLI “EROI” DELL’ARMA: SALVO D’ACQUISTO NON È SOLO
È necessario, infatti, comprendere bene il rapporto che intercorre tra i
carabinieri - autentici figli del popolo - col popolo stesso, una relazione profon-
da e stretta, intessuta di fiducia, rispetto e affetto reciproci: solida per l’esperien-
za di più di due secoli questa relazione si fonda sulla consapevolezza che quei
militari votati alla difesa della società sono votati a eseguire la loro missione fino
al dono completo di sé, senza chiedere nulla in cambio.
È agevole allora capire perché la gente, nei giorni più duri, abbia conside-
rato i carabinieri come riferimento certo, non solo come elemento di continuità
per la tutela dell’ordine. In genere, anche quando mancano direttive dirette, gli
uomini dell’Arma non nutrono dubbi sulla scelta tra un’autorità scomparsa, ma
legittima come il governo del Re, e un’autorità di fatto che tenta di imporre un
ordine illegittimo appoggiandosi alle armi del nemico.
Non per nulla in Italia e fuori la massima parte dei “fedelissimi” conferma
la propria al governo legittimo e a Campione d’Italia, ristretto territorio italiano
circondato dalla Svizzera, i carabinieri locali si collegheranno, malgrado tanti
km interposti controllati dal nemico, con le autorità regie di Brindisi, in oppo-
sizione alla RSI .
(3)
Quando Andrea Galli quando scrive che la “Resistenza italiana ha un
enorme debito nei confronti dell’Arma” ha certamente ragione poiché la coe-
(4)
sione morale messa in mostra dai carabinieri nella Resistenza e nella guerra di
Liberazione confermò le tradizioni secolari di fedeltà alle istituzioni dello Stato
e contribuì ad affermare la certezza che lo Stato continuava ad esistere, prima
di tutto nella coscienza dei cittadini.
I carabinieri furono ancora una volta all’avanguardia nella storia del Paese,
testimoniando col sangue l’intransigente amore per la patria.
Quando la Commissione Storica italo-tedesca, in base ai documenti di
polizia della RSI, scrive che la grande maggioranza della popolazione italiana
non impegnata nella Resistenza attiva aveva comunque un orientamento ostile
verso le forze di occupazione tedesche e i loro alleati perché molti “continua-
vano a sentirsi cittadini del Regno d’Italia, che si trovava in guerra con la
(3) - Cfr C. VALLAURI, Soldati. Le forze armate italiane dall’armistizio alla Liberazione, Torino, UTET,
2003, pagg. 411-13.
(4) - A. GALLI, Carabinieri per la libertà, Milano, Mondadori, 2016, pag. 7.
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