Page 156 - Rassegna 2017-3
P. 156

PANORAMA INTERNAZIONALE



                    L’intuizione potrebbe essere stata non completamente sbagliata, conside-
               rando lo sviluppo degli eventi successivi e la guerra santa proclamata contro gli
               etiopi. Il sostegno offerto attraverso questo meccanismo non è stato sufficiente
               a ristabilire la calma, con il ritiro del Presidente eletto a Baidoa e l’ascesa del
               potere  delle  Corti  islamiche  la  situazione  precipita  nuovamente:  nel  2006
               l’Etiopia accetta la richiesta di aiuto formulata dal governo internazionalmente
               riconosciuto  della  Somalia  e  le  truppe  di  Addis  Abeba  entrano  in  territorio
               somalo, scatenando la violentissima reazione degli estremisti islamici. Ancora
               una volta, passato e presente sembrano intrecciarsi e la questione dei confini è
               un fardello di cui la regione non riesce ad alleggerirsi. L’arrivo delle truppe etio-
               pi instaura una sorta di protettorato di fatto etiope sulla Somalia, tanto da por-
               tare il Qatar a chiedere un intervento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
               Unite per invitare le truppe etiopi al ritiro. Sulla stessa linea si muove anche
               l’Unione Africana, che se prima aveva riconosciuto il diritto dell’Etiopia alla
               protezione delle sue linee di confine, adesso chiede un approccio meno pene-
               trante.
                    In una prospettiva regionale, è altrettanto interessante analizzare la posi-
               zione del Kenya. Dall’instabilità regionale per il Kenya sono derivati ingenti
               danni da perdita economica, basti pensare all’allarme delle compagnie petroli-
               fere che hanno deciso di abbandonare il canale dal Sud Sudan all’Etiopia per
               l’export di petrolio scoperto in Uganda, preferendo il percorso attraverso la
               Tanzania. La scelta non è certa priva di fondamento, considerando il tasso di
               attacchi che il Kenya ha subito (133 attacchi tra ottobre 2011 e maggio 2014) .
                                                                                         (31)
                    A ciò si aggiunga il comune timore della penetrazione di terroristi nel ter-
               ritorio nazionale così come del richiamo perpetuato alla nascita della Grande
               Somalia con la riunione dei kenioti di nazionalità somala. Perciò anche il Kenya
               ha militarizzato i confini, senza però uscirne, ed è tra gli Stati più attivi in AMI-
               SOM, cui fornisce sia contingenti militari che forze di polizia .
                                                                           (32)
               (31)- E. WATKINS, Al-Shabaab Militancy Undermines Kenya’s LAPSSET, Counter Terrorist Trends
                    and Analysis, Vol. 8, June 2016, RSIS.
               (32) - “The Military Component is the biggest of the three components of the AU Mission in the
                    country. The component is mandated to conduct peace support operations in Somalia and
                    seeks to stabilize the situation in the country, create the necessary conditions for the conduct
                    of humanitarian activities and an eventual handover of the Mission to a United Nations

               154
   151   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161