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PANORAMA INTERNAZIONALE



                    Gli italiani, credendo di agire nel rispetto delle tradizioni identitarie locali,
               hanno finito per schierarsi nelle rivalità fra clan, finanziando alcune forme par-
               titiche direttamente legate a un clan invece che un altro. In una lettura critica e
               diacronica, sembra difficile prescindere da questo punto come uno delle occa-
               sioni mancate per la travagliata storia della Somalia, costretta a misurarsi prima
               con la dittatura e poi con l’anarchia .
                                                  (24)
                    Durante l’AFIS, l’unica istituzione che cresce e si rafforza è l’esercito e
               non è un caso che la fine della Prima Repubblica sia suggellata dal colpo di
               Stato di Siad Barre, che nel 1969 comincia il suo lungo governo sulla nuova
               Somalia democratica. Da un inizio focalizzato sull’“autosalvazione” dello Stato e
               sullo sradicamento della cultura clanica, che entusiasma gli attori internazionali
               più direttamente coinvolti, alla dittatura feroce il passo è stato breve, e le duris-
               sime carestie della prima metà degli anni Settanta hanno frantumato il program-
               ma politico, di stampo socialista, che si stava costruendo.
                    È intuibile come la caduta di Siad Barre abbia riportato la Somalia alla
               medesima situazione di cinquant’anni prima, acuita da vent’anni di dittatura e
               da una serie di programmi mai realizzati che accendono facilmente gli animi
               dei ribelli, primo fra tutti il sogno della Grande Somalia, legato a doppio filo
               con gli scontri militari contro gli altri Stati della regione. Per questa ragione è
               apparso prioritario il profilo della sicurezza in Somalia: l’inesistenza di un ese-
               cutivo porta con sé l’incapacità di adempiere e garantire la sicurezza sul terri-
               torio attraverso l’esercito e le forze di polizia, che si trovano anche prive di
               norme sostanziali e procedurali per orientare la loro azione sia in un contesto
               emergenziale, come quello presente, che nella prospettiva della normalizzazio-
               ne delle attività.
                    Non è possibile ripensare a una rinascita delle istituzioni statali senza che
               il territorio somalo venga primariamente bonificato dalle formazioni terroristi-
               che che nella loro affiliazione con i networks globali e con il traffico illecito di
               droga hanno reso la Somalia uno dei campi di addestramento mondiali per gli
               islamici radicali.


               (24) - Per un’analisi del periodo sull’amministrazione italiana della Somalia e delle varie componenti
                    di politica interna ed estera, così come della gestione economica, che si sono intrecciate, vds.
                    M. MEROSI, Somalia, Ed. SEAM, 1995.

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