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PANORAMA INTERNAZIONALE



               b. Freedom fighters: Al-Shabaab e la minaccia terroristica


                    L’implicazione più importante delle lotte intestine tra gli Stati dell’Africa
               orientale è la formazione di gruppi di freedom fighters, che, in una sorta di etero-
               genesi dei fini, diventano gruppi terroristici. Si è in presenza, infatti, di una riu-
               nione negli stessi soggetti di aspetti che si combinano e cambiano a seconda
               della narrativa che ne viene fornita: gli attentatori si immolano per la causa della
               propria gente, ma lo fanno spesso con mezzi e metodi caratteristici degli attac-
               chi terroristici generalizzati.
                    Gli  Al-Shabaab  nascono  come  braccio  armato  protettore  delle  Corti
               Islamiche, che nel 2006 prendono il controllo di Mogadiscio, della regione del
               Benadir, e poi di gran parte del territorio somalo. La composizione del gruppo è
               variegata: oltre ai somali, vi sono numerosi elementi provenienti dai Paesi asiatici
               che usano lo Yemen per raggiungere la Somalia, gli oppositori del Governo di
               Transizione e alcuni signori della guerra. L’elemento unificatore della compagi-
               ne, oltre certamente all’Islam radicale , è la lotta di liberazione per il territorio
                                                   (14)
               somalo. Quindi, Al-Shabaab si percepisce quasi come un movimento di libera-
               zione nazionale e così agisce nei primi anni della sua vita, tanto da apparire agli
               occhi della popolazione somala, in particolare quella di Mogadiscio, come l’unica
               entità in grado di garantire un ordine sociale, seppur minimo, e di ripristinare
               l’erogazione di alcuni servizi fondamentali, nonostante il regime di matrice isla-
               mica imposto sia durissimo. La propaganda islamica, però, consente di legittima-
               re il loro ruolo di moralizzatori: essi, infatti, mettono a nudo la corruzione e lo
               sfarzo sfrenato in cui vivevano i signori della guerra. A luglio del 2006, salita la
               tensione  con  il  Governo  di  Transizione,  il  nuovo  Presidente  delle  Corti
               Islamiche non fa mistero del programma che ha in mente per la Somalia, desti-
               nata a diventare un califfato con la stretta applicazione della legge coranica .
                                                                                      (15)
                    La presa di posizione netta, seguita dalla chiusura del Governo Nazionale in
               un lembo di territorio, rende la situazione regionale incandescente. Con un’ascesa
               (14) - La comune matrice islamica diventa il fondamento su cui far nascere un’identità trasversale
                    rispetto alla divisone clanica della popolazione somala, G. CARBONE, C. CASOLA, Dal Sahel al
                    Corno  d’Africa:  l’arco  di  instabilità  e  le  aree  di  crisi  in  Africa  Subsahariana,  OSSERVATORIO DI
                    POLITICA INTERNAZIONALE.
               (15) - L’influenza del wahabismo saudita è sempre più crescente (in quasi tutto il continente africano).

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