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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI



                    Nicolino Grande Aracri ottiene così il consolidamento del suo potere in
               Calabria e, di conseguenza, nella provincia di Reggio Emilia, dove può contare
               sulla presenza di affiliati e familiari. Sconta, tuttavia, un iniziale clima di incer-
               tezza, dovuto alla diffidenza di alcuni esponenti del clan nei suoi confronti .
                                                                                         (12)
               La cosca appare infatti divisa tra coloro che sono alle dipendenze del nuovo
               boss  Nicolino  Grande  Aracri  e  coloro  che  invece  continuano  a  manifestare
               fedeltà agli esponenti della famiglia Dragone. Superata questa fase di assesta-
               mento, Nicolino Grande Aracri conquista però il pieno ed esclusivo comando
               della locale cutrese. Nemmeno il suo arresto nel 2001 ne compromette la supre-
               mazia all’interno dell’organizzazione.
                    L’inevitabile vuoto di potere creatosi in Emilia con la sua detenzione viene
               infatti colmato con la nomina di nuovi referenti che per un lungo periodo svol-
               gono un ruolo “ponte”, trasmettendo le direttive che il boss invia dal carcere
               agli affiliati .
                          (13)
                    Va sottolineato che gli affari criminali proseguono nonostante il soprag-
               giungere  di  nuove  e  importanti  operazioni  giudiziarie.  Durante  gli  anni
               Duemila, il clan di Cutro mantiene la propria influenza in Emilia, spingendosi
               ben al di là dei confini nazionali attraverso investimenti in Germania, Belgio e
               Svizzera .
                       (14)
                    Poi, come noto, il processo di espansione criminale del gruppo crotonese
               incontra nel 2015 la sua più imponente battuta di arresto. La maxi inchiesta
               coordinata dalla procura di Bologna (Aemilia) insieme alle inchieste collegate
               delle procure di Brescia (Pesci) e di Catanzaro (Kiterion) concorrono infatti a
               depotenziare l’operato della locale cutrese sia in Calabria che in Emilia, nonché
               nelle confinanti provincie lombarde di Mantova e Cremona .
                                                                         (15)
               (12) - Tribunale  di  Bologna,  ordinanza  di  custodia  cautelare  in  carcere  nei  confronti  di  Aiello
                    Giuseppe+202, Gip Alberto Ziroldi, 15 gennaio 2015.
               (13) - Tribunale  di  Bologna,  ordinanza  di  applicazione  delle  misure  cautelari  nei  confronti  di
                    Amato Alfredo+12, 9 gennaio 2003.
               (14) - Enzo CICONTE, (a cura di), I raggruppamenti mafiosi in Emilia-Romagna, Elementi per un quadro
                    d’insieme, Quaderni di città sicure, Regione Emilia-Romagna, 2012, pag. 43.
               (15) - Direzione  nazionale  antimafia  e  antiterrorismo,  Relazione  annuale  sulle  attività  svolte  dal
                    Procuratore nazionale e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nonché sulle dinamiche e stra-
                    tegie della criminalità organizzata di tipo mafioso, 2016, pag. 12.

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