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LA ‘NDRANGHETA A REGGIO EMILIA. UN CASO DI CONQUISTA DAL BASSO


                  Scampato a un agguato mafioso pochi mesi prima del suo trasferimento
             coatto , una volta giunto in Emilia raduna nel reggiano i familiari più stretti e i
                   (8)
             suoi uomini di fiducia.
                  Inizia così la sua scalata criminale in Emilia. Dapprima con il traffico di
             droga, che egli estende via via anche alla vicina provincia di Modena, poi con le
             estorsioni e il (tentato) controllo degli appalti pubblici .
                                                                 (9)
                  L’attività emiliana di Antonio Dragone dura in realtà meno di un anno e
             si conclude con il suo arresto nel 1983. Le redini dell’organizzazione passano
             allora nelle mani del nipote Raffaele, che dimostra a sua volta una elevata abi-
             lità nella gestione dei traffici di stupefacenti. La sua reggenza si conclude nel
             1993, anno in cui viene a sua volta arrestato insieme a Renato Cavazzuti, un
             direttore di banca modenese con cui aveva organizzato un vasto traffico di
             eroina .
                   (10)
                  Nel corso degli anni Novanta i violenti contrasti tra le diverse famiglie in
             Calabria  sortiscono  effetti  evidenti  anche  sul  gruppo  mafioso  afferente  alla
             locale di Cutro in Emilia. Nel 1992 vengono assassinati due esponenti della
             ‘ndrangheta cutrese afferenti alla famiglia Dragone: Nicola Vasapollo, all’epoca
             agli arresti domiciliari a Reggio Emilia e Giuseppe Ruggiero, quest’ultimo resi-
             dente nel comune di Brescello .
                                          (11)
                  Con il graduale indebolimento della famiglia Dragone si assiste all’ascesa
             di Nicolino Grande Aracri, membro storico del clan e uomo di fiducia del vec-
             chio  capobastone.  Il  passaggio  definitivo  al  nuovo  ordine  è  sancito  da  due
             “fondamentali” fatti di sangue: l’uccisione, nel 1999, del figlio del boss a capo
             della  famiglia  cutrese  soccombente,  Raffaele  Dragone,  e  quella  dello  stesso
             Antonio Dragone che avviene giusto a Cutro nel 2004, a un anno dalla sua
             scarcerazione.

             (8)  - Enzo CICONTE, (a cura di), I raggruppamenti mafiosi in Emilia-Romagna, Elementi per un quadro
                  d’insieme, Quaderni di città sicure, Regione Emilia-Romagna, 2012, pag. 41.
             (9) - Tribunale  di  Bologna,  ordinanza  di  custodia  cautelare  in  carcere  nei  confronti  di  Aiello
                  Giuseppe+202, Gip Alberto Ziroldi, 15 gennaio 2015, pag. 196.
             (10) - Tribunale  di  Bologna,  ordinanza  di  custodia  cautelare  in  carcere  nei  confronti  di  Aiello
                  Giuseppe+202, Gip Alberto Ziroldi, 15 gennaio 2015, pag. 197.
             (11) - Enzo CICONTE,  Le  dinamiche  criminali  a  Reggio  Emilia,  Comune  di  Reggio  nell’Emilia,
                  Assessorato Coesione e Sicurezza Sociale, 11 gennaio 2008.

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