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LA ‘NDRANGHETA A REGGIO EMILIA. UN CASO DI CONQUISTA DAL BASSO


             usare gli strumenti delle scienze sociali per offrire una rigorosa ricostruzione
             delle forme e delle cause della presenza mafiosa nell’area reggiana. Essa si è
             svolta in un periodo di quattro mesi nell’inverno-primavera del 2016, al termine
             del quale i risultati ottenuti sono stati prima pubblicamente proposti alla città in
             un apposito convegno , poi rielaborati e proposti in una logica comparativa
                                   (3)
             con altri contesti, generando convegni e seminari, e producendo per questa via
             nuovi sviluppi.
                  Attualmente il gruppo di ricerca è dunque impegnato in una nuova fase
                                                 (4)
             di  ricognizione  della  vicenda  contigua  e  anch’essa  esemplare  di  Brescello,  il
             comune reggiano sciolto per mafia nel 2016.
                  Il terzo aspetto sotto cui la ricerca può essere considerata esemplare è
             l’importanza che vi assumono i “segni” prima ancora che i dati quantitativi e gli
             atti  giudiziari.  Allo  studioso  di  mafia  infatti  non  sfugge  (diciamo  che  non
             dovrebbe  sfuggire)  l’importanza  di  fatti  simbolici  rivelatori  dell’essenza delle
             cose, avendo egli sviluppato quella capacità di intuizione che esprime (sicuramen-
             te esprime nella filosofia della conoscenza di Spinoza) la forma più alta di com-
             prensione.
                  Una determinata prassi nella competizione elettorale, un determinato lin-
             guaggio di un amministratore locale, una certa forma di omertà circa la presen-
             za dei clan sono in grado da soli, nel loro insieme, di comunicare la qualità del
             fenomeno. È stato d’altronde per questo che il gruppo di ricerca che ha lavora-
             to  sul  caso  di  Reggio  Emilia,  nell’ambito  del  suo  primo  rapporto  per  la
             Presidenza della Commissione parlamentare antimafia sulle regioni settentrio-
             nali  aveva  assegnato  un  elevato  indice  di  presenza  mafiosa  alla  provincia  di
             Reggio Emilia (2, andando da un massimo di 1 a un minimo di 5) prima ancora
             che si aprisse il processo Aemilia e che si avesse sul caso reggiano una larga
             messe di informazioni giudiziarie .
                                             (5)
             (3) - “Costruiamo il futuro. Economia, comunità lavoro. Uniti nella legalità”, Reggio Emilia, 27
                 aprile 2017, a cura di Legacoop Emilia Ovest, Istituto Alcide Cervi, Libera.
             (4) - Il  gruppo  di  ricerca  è  espressione  di  CROSS,  Osservatorio  sulla  criminalità  organizzata
                 dell’Università degli Studi di Milano.
             (5) - CROSS, Osservatorio sulla criminalità organizzata, Primo rapporto sulle aree settentrionali per la
                 Presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno mafioso (sulla diffusione territoriale
                 del fenomeno mafioso), 2014.

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