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IL DANNO ERARIALE (DIRETTO E INDIRETTO) NELLE FORZE ARMATE


                  c. danni da sinistri automobilistici produttivi di danni a veicoli di servizio
             (con responsabilità del conducente e del capomacchina) ;
                                                                   (8)
                 in capo al gestore e custode del Fondo Scorta della Squadra Comando del Centro Cinofili
                 per l’ammanco di cassa e per le altre gravi irregolarità riscontrate a seguito di verifica
                 amministrativa.
                 Corte  dei  Conti,  sez.  giur.  Campania,  28  novembre  2014,  n.  1619:  fattispecie  relativa  a
                 Sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri preposti alla gestione della mensa di servizio della sta-
                 zione dei Carabinieri, condannati in via definitiva in sede penale per il reato di peculato mili-
                 tare aggravato in concorso, che si appropriavano di ingenti somme, alterando sistematicamen-
                 te i registri giornalieri delle presenze per i pasti, con l’inserimento di plurimi nominativi di sog-
                 getti che mai ne avevano usufruito, ovvero non avevano titolo per fruirne: in tal modo facendo
                 lievitare in misura esponenziale il costo del servizio, al fine di ottenere maggiori corrisponden-
                 ti finanziamenti.
                 Il gestore di uno spaccio militare che contabilizzi le forniture a prezzo pieno e non con gli
                 sconti d’uso, dei quali invece si appropria, pone in essere dolosamente ammanchi, dei quali
                 non può non rispondere a titolo di responsabilità contabile (Corte dei Conti, sez. I, 1 ottobre
                 2003, n. 329/A, in Riv. Corte Conti, 2003, f. 5, 62).
                 Va condannato, quanto meno a titolo di colpa grave, il gestore di spaccio militare che non
                 abbia contabilizzato l’importo degli sconti e dei premi corrisposti dai fornitori, anche se, nella
                 circostanza, si sia conformato alla prassi, pacificamente invalsa e ben nota ai superiori gerar-
                 chici, di utilizzare le disponibilità in tal modo acquisite per finanziare feste e manifestazioni a
                 beneficio della comunità militare (Corte dei Conti, sez. I, 20 maggio 2003, n. 142/A, in Riv.
                 Corte Conti, 2003, f. 3, 132).
                 Corte dei Conti, sez. I, 26 marzo 2003, n. 109/A, in Riv. Corte Conti, 2003, f. 2, 95, secondo
                 cui va ravvisata una vera e propria confusione di gestione e, quindi, una corresponsabilità con-
                 tabile in solido, tra il cassiere di un reparto militare e gli addetti all’ufficio paghe dello stesso
                 reparto, che, ponendo in essere una comune attività delittuosa, abbiano formato falsi mandati
                 di pagamento di retribuzioni a favore di personale inesistente ovvero estraneo al reparto, al
                 fine di appropriarsi delle somme a tal titolo erogate dall’amministrazione.
                 Del danno all’erario determinato da minori ricavi e da pagamenti non dovuti a carico della
                 gestione di uno spaccio militare rispondono, unitamente ai gestori ed ai componenti della
                 commissione di amministrazione, i comandanti di corpo che omettono di esplicare la funzione
                 di alta vigilanza loro attribuita, con una verifica dei risultati concretamente raggiunti in relazio-
                 ne alle direttive impartite (Corte dei Conti, sez. II, 22 maggio 1996, n. 25, in Riv. Corte Conti,
                 1996, fasc. 3, 99).
                 Vedi anche Corte dei Conti, sez. I, 20 settembre 1994, n. 133, in Riv. Corte Conti, 1994, fasc. 6,
                 100, secondo cui risponde a titolo di responsabilità contabile il sottufficiale addetto “al con-
                 tante” presso un comando militare il quale si appropri illecitamente delle somme custodite
                 nella cassaforte a sua disposizione.
             (8) - Corte dei Conti, sez. II App., 20 marzo 2013, n. 188: deve ritenersi sussistente un’ipotesi di
                 responsabilità  amministrativa  per  danno  all’immagine  nella  condotta  del  Generale
                 dell’Esercito Italiano che abbia concorso a causare un grave incidente stradale - verificatosi in

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