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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI



               3. La tesi oltranzista favorevole all’applicazione di presunzioni assolute


                    La tesi opposta, invece, del pari autorevolmente sostenuta , evidenzia che
                                                                            (12)
               la normativa attualmente vigente impone che venga dimostrato che nel rifiuto
               non siano presenti sostanze pericolose, essa non dice di limitare la ricerca a
               quelle che si ritengono potenzialmente presenti. Occorre, invero, che si proceda
               ad una caratterizzazione chimica che certifichi, senza lasciare zone d’ombra,
               l’effettiva assenza di sostanze pericolose.
                    Viene respinta l’obiezione secondo cui sarebbe tecnicamente impossibile
               determinare tutte le sostanze pericolose presenti in un rifiuto, considerando
               solo quelle prese in considerazione dalla direttiva comunitaria (circa 8000), rite-
               nendo che si tratti di argomento inconferente.
                    La normativa - si obietta - non pretende la ricerca di tutte le sostanze, ma
               prescrive di individuare solo quelle in esso contenute e verificare se tra esse vi
               siano o meno quelle pericolose. Uno degli aspetti essenziali in materia è quello
               per cui il rifiuto ha sempre caratteristiche proprie e diverse rispetto alle materie
               prime che intervengono nel processo produttivo, in quanto essi frequentemen-
               te derivano da processi di combustione, trattamenti termici di degradazione che
               ne modificano la composizione. In questi casi, le sostanze che li compongono
               sono del tutto ignote e non ipotizzabili, se si fa riferimento solo alla scheda del
               produttore, ma occorre procedere alla verifica di tutte le componenti presenti.
                    Si ritiene , infine, che le presunzioni di pericolosità, introdotte in modo
                             (13)
               del tutto autonomo della legge 116/2014, siano del tutto compatibili con la
               normativa europea, in quanto diretta espressione ed applicazione del principio
               di precauzione che discende direttamente dal trattato dell’UE. Si tratta di un cri-
               terio  interpretativo  valido  a  prescindere  dai  singoli  atti  di  recepimento  delle
               direttive ed è principio fondamentale della normativa italiana nel settore della

               (12) - G. AMENDOLA, Voci a Specchio: L’ordine dei chimici critica la Cassazione per la distorta interpretazione
                    della legge, in www.industriaeambiente.it, 3/2017, Codici a Specchio: arriva il partito della scopa, in
                    Industria e ambiente.it, marzo 2017.
               (13) - Secondo G. AMENDOLA, la tradizione sarebbe sbagliata perché la normativa comunitaria, sia
                    in lingua inglese sia in lingua francese, fa riferimento ai termini “appropriate” e “approprie”
                    che andrebbero tradotti come “appropriato” e non pertinente; ma la differenza di traduzione
                    non sembra così determinante ai fini dell’esatta interpretazione delle norme.

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