Page 77 - Rassegna 2017-2
P. 77

QUALE FUTURO PER I “CODICI A SPECCHIO”


             concentrazione delle sostanze pericolose in esse presenti. Vige in questi casi
             una presunzione assoluta di pericolosità e le analisi per individuare le sostanze
             presenti, secondo le classi di pericolo da H1 a H15, sono necessarie solo al fine
             di determinare la corretta destinazione di essi.
                  Vi sono poi i rifiuti non pericolosi in senso assoluto, in relazione ai quali
             non vi è alcuna possibilità di dubitare della natura, tali vanno considerati a pre-
             scindere dalle concentrazioni di sostanze in esse presenti; in questo caso, le ana-
             lisi non sono necessarie.
                  Infine, vi sono rifiuti con codice CER a specchio: cioè particolari tipologie
             di rifiuti che a seconda della presenza o meno di alcune sostanze (quelle indicate
             dalle lettere H1 a H15) e del raggiungimento da parte di queste sostanze, di una
             certa soglia, possono essere sia pericolosi che non pericolosi, con ovvie conse-
             guenze in tema di smaltimento o recupero.
                  In relazione a tale ultima categoria, occorre determinare le proprietà del
             pericolo che possiede il rifiuto ai fini di una corretta gestione; le indagini che la
             normativa ambientale prevede devono compiersi sono le seguenti:
                  a. individuare i composti presenti nel rifiuto attraverso la scheda informa-
             tiva del produttore , la conoscenza del processo chimico, il campionamento
                               (5)
             (secondo procedure standardizzate a livello europeo) e l’analisi;
                  b. determinare i pericoli connessi a tali composti attraverso l’etichettatura
             delle sostanze e dei preparati pericolosi, le fonti informative europee ed inter-
             nazionali, la scheda di sicurezza da cui deriva il rifiuto;
                  c. stabilire se le concentrazioni dei composti contenuti nel rifiuto compor-
             tino che esso presenti caratteristiche di pericolo.
                  La parte della normativa che pone problematiche applicative, è contem-
             plata nei commi 5 e 6 della Premessa contenuta nell’allegato D alla parte IV del
             Codice dell’ambiente; le norme citate stabiliscono che: “se i componenti del rifiuto
             vengono individuate in modo aspecifico, allora devono essere presi come riferimento i composti
             peggiori, in applicazione del principio di precauzione .
                                                        (6)

             (5) - Si tratta del documento in cui il produttore deve riassumere tutte le informazioni sul rifiuto.
             (6) - Un esempio può essere rappresentato dalla presenza di un metallo pesante senza altra spe-
                 cificazione, in questo caso si prende a riferimento il metallo peggiore per la corretta gestio-
                 ne.

                                                                                      75
   72   73   74   75   76   77   78   79   80   81   82