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QUALE FUTURO PER I “CODICI A SPECCHIO”
concentrazione delle sostanze pericolose in esse presenti. Vige in questi casi
una presunzione assoluta di pericolosità e le analisi per individuare le sostanze
presenti, secondo le classi di pericolo da H1 a H15, sono necessarie solo al fine
di determinare la corretta destinazione di essi.
Vi sono poi i rifiuti non pericolosi in senso assoluto, in relazione ai quali
non vi è alcuna possibilità di dubitare della natura, tali vanno considerati a pre-
scindere dalle concentrazioni di sostanze in esse presenti; in questo caso, le ana-
lisi non sono necessarie.
Infine, vi sono rifiuti con codice CER a specchio: cioè particolari tipologie
di rifiuti che a seconda della presenza o meno di alcune sostanze (quelle indicate
dalle lettere H1 a H15) e del raggiungimento da parte di queste sostanze, di una
certa soglia, possono essere sia pericolosi che non pericolosi, con ovvie conse-
guenze in tema di smaltimento o recupero.
In relazione a tale ultima categoria, occorre determinare le proprietà del
pericolo che possiede il rifiuto ai fini di una corretta gestione; le indagini che la
normativa ambientale prevede devono compiersi sono le seguenti:
a. individuare i composti presenti nel rifiuto attraverso la scheda informa-
tiva del produttore , la conoscenza del processo chimico, il campionamento
(5)
(secondo procedure standardizzate a livello europeo) e l’analisi;
b. determinare i pericoli connessi a tali composti attraverso l’etichettatura
delle sostanze e dei preparati pericolosi, le fonti informative europee ed inter-
nazionali, la scheda di sicurezza da cui deriva il rifiuto;
c. stabilire se le concentrazioni dei composti contenuti nel rifiuto compor-
tino che esso presenti caratteristiche di pericolo.
La parte della normativa che pone problematiche applicative, è contem-
plata nei commi 5 e 6 della Premessa contenuta nell’allegato D alla parte IV del
Codice dell’ambiente; le norme citate stabiliscono che: “se i componenti del rifiuto
vengono individuate in modo aspecifico, allora devono essere presi come riferimento i composti
peggiori, in applicazione del principio di precauzione .
(6)
(5) - Si tratta del documento in cui il produttore deve riassumere tutte le informazioni sul rifiuto.
(6) - Un esempio può essere rappresentato dalla presenza di un metallo pesante senza altra spe-
cificazione, in questo caso si prende a riferimento il metallo peggiore per la corretta gestio-
ne.
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