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L’ARMA A TUTELA DELL’AGROALIMENTARE


                  -  l’attestazione di attività non conformi e/o di operazioni inesistenti rela-
             tive alla realizzazione o all’ammodernamento di strutture aziendali, ai trasferi-
             menti di prodotti ad organizzazioni di produttori o alla sovrastima di produzio-
             ni, terreni e costi per acquisto di macchinari e/o realizzazione di impianti;
                  -  la gestione illecita dei terreni ad uso civico da parte di Pubblici Ufficiali
             delle amministrazioni comunali e di soggetti privati, sui quali sono stati richiesti
             e concessi illecitamente dei contributi UE;
                  -  l’indebita percezione di contributi concessi a titolo risarcitorio per la
             mancata  commercializzazione  di  produzione  ortofrutticola  in  occasione  di
             eventi eccezionali (es. il cosiddetto “embargo russo”), oppure come corrispet-
             tivo per la consegna di prodotti dell’agricoltura ad enti caritativi;
                  -  il percepimento illecito dei contributi previdenziali o evasioni di impo-
             ste.
                  Da ciò l’esigenza che le attività di controllo sui finanziamenti comunitari
             siano svolte attraverso riscontri documentali e sul “campo” per verificare l’ef-
             fettiva titolarità dei terreni e delle attività finanziate.
                  Il secondo ramo dell’attività del Reparto riguarda la filiera Agroalimentare,
             partendo da una visione squisitamente amministrativa che spesso sfocia in vio-
             lazioni di natura penale, allo scopo di tutelare il consumatore e gli operatori di
             settore onesti. Si procede generalmente con la verifica:
                  -  delle varie fasi della produzione, della trasformazione e distribuzione
             per garantire che il prodotto sia conforme a quanto previsto dalle specifiche
             norme del comparto;
                  -  sulla reale identità del prodotto, sulla composizione, sulla provenienza,
             sull’aspetto quali-quantitativo e sulla presentazione dell’alimento.
                  L’azione di controllo del Comando verte più specificamente sul rispetto
             da parte degli operatori delle norme che disciplinano i rispettivi settori in ogni
             fase della catena alimentare, ad esempio verificando la provenienza e corrispon-
             denza delle materie prime impiegate nella trasformazione-lavorazione degli ali-
             menti e la corretta rivendicazione per quelli tutelati con i Marchi di Qualità
             (DOP/IGP/STG)  o  per  quelli  certificati  “Biologici”,  con  attività  ispettive
             anche  presso  le  strutture  della  cosiddetta  “GDO”  (Grande  Distribuzione
             Organizzata) e presso gli esercizi vendita sia all’ingrosso sia al dettaglio.

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