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PRIMA DEL MUSEO. I PRATI DI CASTELLO DALL’AGRO VATICANO AL QUARTIERE POST-UNITARIO 23
FIG.7. Anonimo, Porta Angelica e i Prati di Castello dal Bastione del Belvedere, 1865 (tecnica fotografica non id., cm 21x45; collezione privata). Il rettangolo
rosso indica il luogo dove sorgerà il Museo Storico (rielaborazione S. Zeggio)
Salerni con uguale perimetrazione e edifici poco Roma, capitale effettiva dal 31 luglio 1871, ha ora
differenti da quelli rilevati nel 1748. Nonostante la esigenze urbanistico-insediative affatto diverse. Il
distanza di scatto si vede che il giardino ha ceduto il primo Piano Regolatore Generale (1873) ed ancor più il
posto a un’area aperta con villino di abitazione a secondo (1883) prevedono per l’area in esame l’ab-
due piani e pertinenze con funzione produttiva o di battimento di parte del bastione di Laparelli, la ri-
immagazzinamento. strutturazione dei Borghi e l’urbanizzazione dei Prati
di Castello. Inizia così la “febbre edilizia”, che nei
LA FASE POST-UNITARIA successivi tre/quattro anni vedrà l’apertura di nu-
La situazione cambia completamente dopo la Breccia merosissimi cantieri. E’ emblematica la veduta di
di Porta Pia (20 settembre 1870) e il plebiscito del 2 San Pietro e dell’area vaticana realizzata fra 1887 e
ottobre, quando anche gli abitanti dei Borghi votano 1888 dal tedesco Jacob Weeser-Krell, specializzato
in massa l’annessione all’Italia e la città vaticana è in dettagliate rappresentazioni di città e complessi
costretta a ridurre drasticamente i propri confini. industriali (Industriemaler), e donata dalla diocesi di
Dato il nuovo apparato politico, burocratico e militare Treviri al papa Leone XIII per il giubileo sacerdotale