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18 80 HO TANTA STORIA - GLI OTTANT’ANNI DEL MUSEO
(horti), appartenenti soprattutto alla vasta e intricata
famiglia (gens) giulio-claudia, discendente da Cesare
e dal figlio adottivo Augusto. La villa più famosa,
nota alle fonti antiche e almeno in parte individuata
e indagata, era quella sulle pendici del Gianicolo di
proprietà di Aprippina maior, figlia di Agrippa e
madre di Gaio detto Caligola. Nella villa quest’ultimo
costruì un circo (fig. 2, f), il cui obelisco centrale di
spina fu trasportato nel 1586 in piazza San Pietro
per volontà di Papa Sisto V; in essa Nerone ospitò
gli sfollati del grande incendio di Roma del luglio
64 d.C. e nel circo, durante spettacoli pubblici, fece
orribilmente giustiziare centinaia di cristiani (Tacito,
Annales, XV, 44, 2-4), fra cui probabilmente lo
stesso apostolo Pietro. A nord-est di questa villa,
più o meno nella zona di Castel S. Angelo, si esten-
devano gli horti Domitiae. Dato che la storia annovera
molte Domizie ricche e potenti, questa tenuta è al-
ternativamente attribuita alla zia di Nerone Domitia
Lepida, alla moglie di Domiziano Domitia Longina, o
alla madre di Adriano Domitia Lucilla maior; proprio
questa pare l’ipotesi più credibile, perché essendo
l’area già di proprietà dell’imperatore è comprensibile
che questi avesse ordinato di costruirvi l’imponente
mausoleo di famiglia. Accanto a queste le fonti
antiche ricordano altre tenute, come gli horti Scapulani
o quelli Serviliani, che però non è possibile collocare
con precisione sul terreno; ad una di esse, comunque,
dovevano appartenere la stanza con bel mosaico
raffigurante animali marini fantastici, individuata
durante la costruzione del palazzo d’angolo fra via
dei Bastioni di Michelangelo, piazza Risorgimento
e via Vespasiano (fig. 2, g), e la parete laterizia
FIG. 3. L. Bufalini, Pianta di Roma, 1551 (xilografia); particolare dell’area del
Vaticano e dei Prati di Castello. Il cerchio rosso indica la posizione del
Museo Storico (rielaborazione S. Zeggio)