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PRIMA DEL MUSEO. I PRATI DI CASTELLO DALL’AGRO VATICANO AL QUARTIERE POST-UNITARIO 19
ritrovata presso la Porta Angelica (fig. 2, h). Ultimo
monumento da ricordare nell’area per l’età antica
è la naumachia Traiani o Naumachia Vaticana, grande
impianto per spettacoli pubblici di battaglia navale
inaugurato nel 109 e servito dall’acquedotto prove-
niente dal lago di Bracciano, costruito anch’esso da
Traiano. In base ai ritrovamenti di strutture ad essa
attribuite, effettuati a più riprese fra XVI e XX
secolo, la naumachia doveva estendersi più o meno
fra le attuali vie Terenzio e Ovidio, in senso est-
ovest, e fra le vie Alberico II e Cola di Rienzo, in
senso nord-sud (fig. 2, k).
LA TARDA ANTICHITÀ E IL MEDIOEVO
All’alba del IV secolo dell’era cristiana la costruzione
sulla tomba dell’apostolo Pietro della prima basilica,
per volere dell’imperatore Costantino, muta radical-
mente l’aspetto dell’area. La necropoli vaticana è ab-
bandonata e interrata per costruire l’imponente
edificio sacro e attorno ad esso sorgono rapidamente
altre strutture. Mentre l’antica città dei Cesari si
spopola e resta abitata solo a macchie di leopardo,
prima a causa dello spostamento della capitale a Co-
stantinopoli (330) e poi della caduta dell’Impero
d’Occidente (476) e delle invasioni, la nuova cittadella
di Cristo cresce e si espande sul colle Vaticano e nei
prata Neronis, ma la vulnerabilità dell’area, pianeggiante
e non protetta da mura, fa presto sorgere il problema
della difesa. Già nel VI secolo, durante le guerre gre-
co-gotiche, il mausoleo di Adriano, dal pontificato di
Gregorio Magno (590-604) chiamato castrum sancti
Angeli, diviene castello difensivo, ma nell’846 non
salva il Vaticano dall’assalto dei Saraceni. Il papa