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LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI






                  Per ben 25 giorni


            aveva rischiato la vita,


                   salvando quella                                  Lo scopo dei tedeschi era duplice: capire se l’informatore
                                                                    della banda fosse il Vice Brigadiere e accertare se, a sua
                                                                    volta, il sottufficiale poteva fornire informazioni sui ri-
                  dei combattenti.                                  cercati e sull’ubicazione dei loro rifugi. Consapevole del
                                                                    grave rischio che correva, Molinari, al quale non man-
             Senza il suo coraggio                                  cavano certamente coraggio ed esperienza, non si lasciò
                                                                    intimidire, superò abilmente la prova e riconquistò la
                                                                    fiducia dei nazisti. Profittando della situazione favore-
                  e le sue preziose                                 vole,  di  lì  a  poco,  con  la  complicità  dei  militari  che

                                                                    erano al suo comando, nascose nella caserma due dei
                      informazioni,                                 prigionieri alleati, liberati dai Baiano.
                                                                    Qualora ce ne fosse stato bisogno, l’incidente coi tede-
                                                                    schi dimostrò al vice brigadiere che la rischiosa situa-
                    gli uomini della                                zione nella quale si muoveva assieme a Giovanna Ba-

                                                                    iano,  non  poteva  durare  a  lungo.  Non  a  caso,  il  21
                banda Baiano non                                    settembre, toccò alla donna, fermata da tre fascisti sul
                                                                    Ponte di Soccavo, mentre portava rifornimenti ai com-

                   sarebbero usciti                                 pagni. Benché duramente picchiata e minacciata di fu-
                                                                    cilazione, decisa a morire piuttosto che parlare, Gio-
                                                                    vanna si mostrò eccezionalmente lucida e coraggiosa,
                     vivi dalla Selva                               negò di essere diretta alla Selva e sostenne ostinatamente

                                                                    che i viveri servivano alla famiglia. Il sangue freddo con
                         di Soccavo                                 cui affrontò il brutale interrogatorio, convinse i fascisti,
                                                                    che la lasciarono libera. Salvò così se stessa e i compagni,
                                                                    ma perse la creatura che portava in grembo.
                                                                    I due interrogatori erano stati il momento peggiore di
            nel Punjab. Anche in questo caso la donna riuscì nel    quei giorni terribili, ma proprio quando sembrava su-
            suo intento, ma non c’erano dubbi: più il tempo pas-    perato, il 23 settembre, dopo uno scontro mortale, uno
            sava e più i rischi per lei aumentavano.                dei militari nascosti nella Selva, sorpreso da un tedesco
            Presto i continui fallimenti dei loro piani, spinsero i  mentre cercava di raggiungere i compagni da cui si era
            nazisti a interrogarsi: com’era possibile che gli uomini  allontanato, fu ucciso sul Ponte di Soccavo.
            nascosti nella selva riuscissero ad alimentarsi e - ciò  Mentre  nella  selva  gli  scontri  continuavano,  in  città,
            che destava più sospetti - a prevenire sistematicamente  dove focolai di rivolta si erano accesi a Fuorigrotta e
            le loro mosse? Una breve riflessione e d’un tratto si re-  nei pressi della Stazione Centrale, l’avanzata degli Al-
            sero conto di ciò che accadeva: la banda non solo aveva  leati ormai vicini accresceva la tensione. Sottovalutando
            complici all’esterno della selva, ma si trattava di gente  i rischi di una reazione dei napoletani, i tedeschi li esa-
            in grado di fornire informazioni tempestive e sicure.   speravano con furti, violenze e con la vandalica distru-
            Nonostante  la  prudenza  con  cui  si  era  mosso  fino  a  zione delle fabbriche, del porto e di ogni centro di vitale
            quel momento, a quel punto i sospetti si addensarono    importanza per la metropoli. In questo clima di speranze
            sul Molinari, che fu sottoposto a interrogatori stringenti.  e timori, una notizia giunta nella Selva grazie al Moli-



                                                               NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII   21
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