Page 16 - Speciale 80 anniversario
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80°ANNIVERSARIO





                          Rischiando


                  ripetutamente la



                 vita, Molinari, che,                               della guerra si trasformava in una catastrofe senza pre-
                                                                    cedenti, poteva mancare gente autorevole e stimata,
               per la sua funzione                                  in  grado  di  reclutare  e  motivare  persone  disposte  a
                                                                    combattere, organizzare la lotta e individuare obiettivi;
                                                                    non mancava di certo, invece, chi fosse pronto ad af-
               era in contatto con                                  frontare i nazifascisti. Quanto alle armi, la fuga degli
                                                                    ufficiali superiori e la disgregazione delle forze armate,

               tedeschi e nazisti e                                 ne aveva reso disponibili quantità impensabili. Si trat-
                                                                    tava solo di sapere dove a chi rivolgersi. A queste con-
                                                                    dizioni di apparente favore si dovette subito aggiungere
            riusciva a conoscerne                                   una convinzione: temendo che l’avanzata degli Alleati

                                                                    verso Napoli e lo sbarco a Salerno potessero costrin-
                piani e movimenti,                                  gerli  a  una  sanguinosa  guerriglia  urbana,  i  tedeschi
                                                                    avevano deciso di lasciare la città.
                                                                    A confermare questa ipotesi c’era il continuo passaggio
               informava con cura                                   di convogli colmi di prigionieri di guerra fortemente
                                                                    scortati, in transito lungo la via che da Agnano conduce
                 Giovanna Baiano,                                   a Miano. Quella convinzione imponeva però una scelta
                                                                    di carattere etico, prima ancora che militare e politico.
                                                                    Se il rapido e inatteso spostamento dei prigionieri di
                   agevolando così                                  guerra  dal  Sud  verso  il  Nord  del  Paese  era  l’inizio

                                                                    della ritirata - dovettero chiedersi gli antifascisti - qual
                      il compito dei                                era il loro compito? Starsene a guardare, o intervenire
                                                                    per  aiutare  i  prigionieri  e  ostacolare  a  ogni  costo  il

                       combattenti                                  piano tedesco? I Baiano non ebbero dubbi. Contattati
                                                                    nella notte e convinti ad agire i compagni più fidati,
                                                                    occorreva raccogliere subito armi e munizioni, in modo
                                                                    che  la  mattina  del  9  settembre  il  gruppo  di  fuoco
            Pietro Baiano, la brutale soppressione del lavoro da    strappasse prigionieri ai tedeschi.
            parte dei fascisti significò la perdita dell’unica fonte  Anche Molinari, che conosceva di certo i Baiano e
            di vita di una famiglia ridotta così alla fame. Il solo  sapeva ciò che stava accadendo, era ormai giunto a
            patrimonio che il regime non poté sottrarre ai Baiano   un bivio. Le colpe della Corona e il contegno vergo-
            - la ricchezza della coerenza - divenne però solidarietà  gnoso  dei  nazisti  interrogavano  anche  la  sua  co-
            e ammirazione della gente. Fu quella ricchezza che l’8  scienza. Che avrebbe dovuto fare? Fingere d’ignorare
            settembre 1943 consenti ai Baiano di radunare e ar-     ciò che accadeva, o denunciare i Baiano? Fino a che
            mare  alcuni  antifascisti,  decisi  a  rendere  difficile  la  punto un giuramento di fedeltà poteva vincolarlo, se
            vita a nazisti e fascisti.                              a tradire erano le Istituzioni? Mentre tutto sembrava
            Probabilmente trovare compagni di lotta fu per i Ba-    crollare, qual era il suo dovere? Trincerarsi dietro una
            iano più facile di quanto immaginassero. Dopo decenni   legalità  che  rinnegava  la  giustizia,  o  schierarsi  con
            di ingiustizie, soprusi e violenze, mentre la tragedia  chi si preparava a lottare per restituire alla legalità il



            16 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII
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