Page 15 - Speciale 80 anniversario
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LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI
La disumana ferocia
dei nazisti e la viltà
dei fascisti avevano tando l’ira della gente. Per un po’ la folla indignata e i
colmato la misura tedeschi, armati fino ai denti, si fronteggiarono. La
gente fremeva, si accalcava, metteva mano ai sassi e
sbarrava il passo a carri e soldati furibondi, che urla-
oltre la quale non vano di sgombrare. Chi aveva più paura, i nazisti o i
napoletani? Non lo sapremo mai, ma solo quando i
pareva esserci mitra puntarono ad altezza d’uomo chi protestava si
disperse lentamente. Non fu una fuga, però. Solo due
giorni dopo, la banda Baiano scatenò il suo attacco.
via di salvezza, Perché Molinari giunse ad accordarsi con loro ora ap-
pare più chiaro: la disumana ferocia dei nazisti e la
se non quella viltà dei fascisti avevano colmato la misura oltre la
quale non pareva esserci via di salvezza, se non quella
di una disperata, ma coraggiosa lotta di popolo.
di una disperata, Per quanto riguarda il passato dei Baiano, occorre tor-
nare al 28 gennaio del 1927, alla data in cui Ruggiero,
ma coraggiosa padre dei tre antifascisti, nonostante le idee politiche,
ottenne la gestione della sezione staccata di Pianura
del Mercato agricolo di Napoli. Quali furono negli
lotta di popolo anni successivi i rapporti che l’uomo fu costretto a in-
trattenere coi fascisti locali è difficile dire, ma certo
non fu un idillio; col passare del tempo la situazione
peggiorò sensibilmente e nel 1934 divenne ingestibile.
zione», puntavano «le armi in risposta alla minima Fu Vincenzo Marrone, il fiduciario fascista di Pianura
osservazione». Una condizione, scrisse coraggiosa- a provocare un incidente che sfociò in aggressione ar-
mente un ignoto collega del Vice Brigadiere Molinari, mata ai danni di Ruggiero Baiano. Spalleggiato da un
che metteva «a durissima prova la pazienza». Si riferiva camerata, il Marrone avrebbe avuto di certo la meglio,
evidentemente a uno stato d’animo che non riguar- se Francesco Baiano, intervenuto coraggiosamente in
dava solo la popolazione, ma lo coinvolgeva perso- difesa del padre, non avesse messo in fuga i due fascisti.
nalmente, ed era certamente quanto pensava e sentiva Erano tempi in cui il coraggio di opporsi alla prepo-
da tempo anche il Molinari. tenza e all’ingiustizia costava sempre caro. Valutato il
La tempesta si annunciava ormai in mille modi, ma caso, i fascisti trovarono subito un accordo: non pote-
non s’era mai vista minacciosa e vicina, come il 7 set- vano permettere che uno di loro fosse impunemente
tembre, al Corso Garibaldi, dove il «nemico» assunse umiliato. Scartata l’ipotesi di un’aggressione meglio
un aspetto duplice e terrificante: un Giano Bifronte, organizzata, che sarebbe risultata molto impopolare -
col volto degli angloamericani, che scatenavano l’in- si trattava di colpire gente onesta e stimata – si scelse
ferno dal cielo, e quello dei nazisti che senza esitare, un’implacabile rappresaglia: revocata la concessione
tra case inermi e pericolanti, indirizzavano il fuoco ed estromessi dal mercatino, ai Baiano si negò ogni
infernale dei loro carri armati contro i velivoli, susci- possibilità di trovare lavoro. Come ricorderà anni dopo
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII 15