Page 12 - Speciale 80 anniversario
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80°ANNIVERSARIO
Il Brigadiere Angelo
Mariano Molinari
La data d’inizio dell’attività della banda - e di conse-
guenza dell’attività «partigiana» del vice brigadiere – era stato attivo
mi sembrò subito molto rilevante: essa dimostrava, in-
fatti, che il gruppo Baiano non solo aveva cominciato nella banda che
a combattere i nazifascisti prima dell’insurrezione, ma
addirittura prima dell’occupazione. A rendere più af-
fascinante la vicenda c’era un dato di fatto: Molinari aveva aperto
era un nome senza storia, uno sconosciuto giunto per
vie ignote alle Quattro Giornate dopo venti giorni di per prima il fuoco
un’esperienza incredibile, che ricordava la trama di un
film d’avventura, più che un evento realmente accaduto contro i nazifascisti
all’alba della guerra di liberazione e della Resistenza.
Poiché la Storia non è semplicemente conoscenza del
passato, ma anche - e forse soprattutto - chiave di let- ed era stata l’unica ad
tura del presente, per individuare le ragioni profonde
mande e poi tornare indietro, sperando di trovare ri- averlo fatto appena
di eventi così difficili da spiegare, occorreva porsi do-
sposte nei documenti disponibili. In questo caso, una
domanda sorgeva spontanea: cosa c’era stato tra i fa- ventiquattr’ore
scisti e la famiglia Baiano? Quale ferita profonda aveva
trasformato una contrapposizione politica in un’ostilità dopo l’armistizio
così irriducibile, da indurre tre giovani a rischiare tra i
primi la vita in uno scontro armato che per giorni e
giorni poi vedrà una città affrontare senza alcun aiuto
esterno i fascisti e i loro spietati alleati nazisti? Come cativi. Senza tornare troppo indietro nel tempo, infatti,
accade assai spesso durante una ricerca, una domanda scoprii che dal gennaio del 1943 i Carabinieri tenta-
suscita subito un nuovo interrogativo e occorre dare vano coraggiosamente di mettere sull’avviso le Autorità
una risposta: mentre la guerra colpiva la popolazione fasciste: il morale della popolazione è depresso - scri-
con inaudita ferocia e la sconfitta militare appariva vevano - e non serve illudersi, non sarà certo «alleviato
inevitabile, quali erano i reali rapporti tra nazisti e dai commenti con cui, attraverso la radio o la stampa,
forze dell’ordine? In altri termini, cosa poteva aver in- si cerca credito per un recupero». Molinari e i suoi
dotto Angelo Mariano Molinari, sottufficiale del- colleghi più attenti e consapevoli conoscevano quindi
l’Arma, a collaborare con «sovversivi» noti come i Ba- da tempo le ragioni per cui la gente, che non tollerava
iano? Se, tornando indietro nel tempo, avessi trovato più la propaganda del regime, era diventata invece
documenti utili, probabilmente sarebbe stato possibile sensibile a quella «sovversiva»: gli antifascisti chiede-
individuare non solo le cause della tempesta che l’ar- vano pace, pane e lavoro e davano concretamente voce
mistizio aveva scatenato nei Baiano, ma anche le ra- alla disperazione di chi soffriva. E non era tutto. Mo-
gioni di un’intesa apparentemente inspiegabile. linari sapeva, come certo sapevano tutti i carabinieri,
Bisogna provare, mi dissi, e fui fortunato. che almeno dal settembre 1942 tra la città ridotta allo
Per Molinari, la ricerca diede subito risultati signifi- stremo e l’incorruttibile Wermacht, che alimentava il
12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII