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LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI














                                                                    del nostro governo, i nazisti avevano smentito la de-
                                                                    cantata disciplina prussiana, arraffando viveri di ogni
                                                                    genere e facendo man bassa di calzature e biancheria,
                                                                    acquistate al Corso Umberto e in via Bologna. A pochi
                                                                    mesi dalla rivolta, d’intesa con i borsari, la Wermacht
                                                                    continuava ad alimentare un suo mercato nero e i ge-
                                                                    neri razionati venivano poi esportati in Germania me-
                                                                    diante militari tedeschi che viaggiano indisturbati con
                                                                    le tradotte che partivano da Napoli Centrale.
                                                                    Come non bastassero gli affari illeciti con la malavita,
                                                                    ad accrescere la tensione provvedeva la soldataglia, che
                                                                    si comportava ormai da truppa di occupazione. Mus-
                                                                    solini era ancora il capo, quando, il 19 giugno 1943,
                                                                    per  divertirsi,  alcuni  soldati  picchiarono  due  adole-
                                                                    scenti; di lì a poco, toccò a un operaio, mentre a Fuo-
                                                                    rigrotta nazisti accampati in una masseria si diedero
                                                                    al saccheggio per tre giorni; a Casoria, poi, i militari
                                                                    addetti alla contraerea, cessato l’allarme, se la spassa-
                                                                    vano, sparando come folli, mentre la gente, terrorizzata,
                                                                    tornava di corsa nei ricoveri. Nella città, esposta a una
                                                                    terrificante offesa aerea, al Nuovo Rione San Pasquale,
                                                                    la  gente  si  accorse  che  i  nazisti  utilizzavano  alcuni
                                                                    locali per imbottirli di munizioni. Mentre un esposto
                                                                    giunto all’irresoluto Prefetto, si rivelava del tutto inutile
            «mercato nero» e ne accresceva la fame, la tensione     e  una “santabarbara”  piena  di  bombe  e  carburante
            cresceva di giorno in giorno. Tra silenzi smarriti delle  emergeva al Quadrivio di Arzano, al Vomero, in via
            Autorità fasciste e arresti di «pesci piccoli», un’inchiesta  Tito Angelini, al palazzo Miramare, veniva fuori una
            aveva infine rivelato che il Gruppo Aeronautico nazista  vera polveriera.
            era implicato in traffici di «merce razionata».         Era il 6 luglio, quando tre soldati entrarono in una
            Troppo tardi - e troppo debolmente - il governo, ti-    casa per violentare una ragazza. Il coraggio del fratello
            moroso e sconcertato, aveva cercato di intervenire per  salvò la donna, ma in due mesi si contarono altri cin-
            arginare lo scandalo e mettere un freno all’arroganza   que stupri e fu così superato anche il confine della
            tedesca: alle minacce non erano seguiti i fatti, i nazisti  violenza carnale. Tuttavia, benché le Autorità si mo-
            avevano continuato nella loro attività, e le precauzioni  strassero sempre più inette e servili, i tedeschi non
            non erano bastate. La città affamata aveva scoperto     agivano mai in una città disposta a piegarsi. Il 24 lu-
            infine  che  i borsari procuravano  ai  piloti  del  Reich  glio, per esempio, mentre il regime crollava, una nuova
            maiali vivi e carni macellate. A maggio del 1943, al    violenza carnale, stavolta di gruppo, vedeva i tedeschi
            Corso Meridionale, al Vasto e nei pressi della Stazione  in fuga e i carabinieri pronti a usare le armi. In questo
            Centrale, dove alloggiava la Bahnhof Wache, la guardia  clima, la gente denunciava inutilmente i nazisti, che
            ferroviaria tedesca, incuranti di ordini e intimazioni  come  se  «il  nostro  territorio  fosse  terra  di  occupa-



                                                               NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII   13
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