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CARABINIERI DA RICORDARE
a fuoco contro pattuglie ed accantonamenti tedeschi,
mostrando sempre sprezzo del pericolo e altissimo senso
del dovere. La sua generosità non conosceva limiti e
ostacoli, tanto che nella sua abitazione romana ospitò
persino tre ufficiali della Regia Marina che si erano
dati alla macchia, gli stessi con i quali nella notte del 15
marzo ‘44 fu tratto in arresto dalle SS tedesche e con-
dotto nella famigerata struttura poliziesca di Via Tasso.
Qui il maresciallo Di Biasi, che per sua fortuna non fu
identificato come militare dell’Arma, fu più volte in-
terrogato e, per quanto percosso a sangue, non rivelò
mai i segreti dell’organizzazione partigiana alla quale
apparteneva. Le percosse ricevute al capo gli procurano
la riduzione dell’udito e fortissimi dolori alla testa, ac-
compagnati da mancanza di memoria, capogiri e me-
nomazione del senso di orientamento: effetti micidiali
che ne avrebbero compromesso per sempre lo stato di
salute. Riuscito a evadere da Via Tasso nelle convulse
ore della fuga dei tedeschi, fuga conseguente all’arrivo
delle avanguardie della 5^ Armata Americana, il Ma-
resciallo Di Biasi avrebbe preso parte alla liberazione
della Capitale, partecipando anche ad alcuni combatti-
menti contro le ultime formazioni germaniche. La sua
detenzione ed il coraggio dimostrato durante le orribili
giornate trascorse a Via Tasso meritarono di essere ri-
IL GENERALE FILIPPO CARUSO cordate anche nell’ambito del già citato libro del gene-
gerarchica di tenente. La Banda partigiana, poi Brigata, rale Ferrara, laddove il Di Biasi viene annoverato fra i
“Vespri” era stata costituita da un patriota siciliano, il “valorosi combattenti dell’Arma” sopravvissuti alla ven-
socialista Giuseppe Sapienza, unitamente alla moglie, detta germanica. Il coraggio ed il valore che il mare-
Maria Giudice e alla figlia Goliarda, ed era divenuta sciallo maggiore Di Biasi dimostrò durante il triste pe-
particolarmente famosa negli ambienti resistenziali dopo riodo di “Roma Città Aperta” non fu dimenticato dalle
aver organizzato e portato a termine, il 25 gennaio 1944, Istituzioni della neonata Repubblica, la quale nel 1949
la liberazione, fra gli altri, di Sandro Pertini e Giuseppe lo premiò con il conferimento della promozione stra-
Saragat dal carcere di Regina Coeli, ove i due futuri ordinaria ad “Aiutante di Battaglia” “per merito di
statisti erano detenuti nel braccio tedesco. Nel periodo guerra”, con la seguente motivazione: “Sfuggito al ra-
dicembre 1943 - febbraio 1944, Costabile Di Biasi as- strellamento dei Carabinieri da parte dei tedeschi, aderiva
sicurò il servizio di collegamento tra Roma e S. Donato al movimento clandestino della Capitale e partecipava a
Val di Cormino (Abruzzo), ove si trovava dislocato un scontri a fuoco con il nemico distinguendosi per valore ed
comando partigiano della formazione, assoggettandosi ardimento. Incurante del pericolo espletava rischiose mis-
a grossissimi disagi. Prese, quindi, parte a vari conflitti sioni di collegamento e di importanti servizi di informa-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X 67