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CARABINIERI DA RICORDARE
TESSERA DI SOCIO DEL NASTRO AZZURRO DEL MARESCIALLO COSTABILE DI BIASI (1957)
raggioso Cilentano. Costabile Di Biasi tornò al Padre Partito Fascista. Nonostante i suoi precorsi professionali
Celeste con un grande rimorso: non aver più potuto e l’amicizia con il potente gerarca di Castellabate, peraltro
riabbracciare il fratello Antonio e le sorelle Giulia, genero di quel senatore Andrea Matarazzo molto legato
Emma, Olga e Iolanda, rimaste a vivere in Brasile, così a Mussolini e al regime, del quale non aggiungiamo
come anni prima non aveva più rivisto e riabbracciato altro, il Maresciallo Di Biasi seppe scegliere da che parte
gli amati genitori a causa dello scoppio della 1^ Guerra stare dopo l’8 settembre 1943, confermando non solo la
Mondiale, come ci ha ricordato la signora Franca. Con- sua innata fede monarchica, ma soprattutto la sua pro-
cludo questo modesto saggio con una considerazione fonda e incondizionata lealtà verso l’Arma gloriosa, nella
personale. Di questo grande Eroe della Resistenza non quale serviva con valore e determinazione sin da quando
si è mai saputo e raccontato un granché, nemmeno nella aveva 19 anni. Mi piace pensare che quanto egli fece
sua stessa Patria d’origine, a parte il modesto riferimento per la nobile causa della Libertà, sopportando persino le
riportato nel prima citato “Albo d’Oro”. Eppure, l’eroismo torture più indicibili inferte dagli aguzzini di Kappler,
del Di Biasi è, a mio avviso, ancor più importante se ri- rimanga inciso indelebilmente nella storia del Cilento e
cordiamo quanto letto nelle pagine precedenti, allor- della stessa Castellabate, sperando che quest’ultima lo-
quando abbiano citato la sua collaborazione con il fede- calità gli dedichi un giorno una via o una piazza.
rale Andrea Ippolito, uno dei gerarchi più in vista del Gerardo Severino
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X 69